I primi effetti dell’inflazione e dell’aumento del costo del debito fanno contrarre la redditività netta e gli utili delle PMI. A confermalo è il rapporto Regionale PMI 2023, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con UniCredit.
Nel 2022 si stima un calo del ROE, ossia il Return on Equity, uno dei principali e più importanti indicatori di bilancio di un’azienda: si tratta del – 0,6%. La riduzione della redditività è più marcata nel Centro (dall’11,4% del 2021 al 10,4% del 2022) e nel Mezzogiorno (dal 13% del 2021 al 12,2% del 2022), con il Nord-Est e il Nord-Ovest che soffrono di meno (dal 12,5% del 2021 al 12,1% del 2022 per il Nord-Est e dall’11,5% all’11,1% per il Nord-Ovest).
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I conti economici delle aziende
Il fatturato medio è in aumento, (+2,4%), così come il valore aggiunto (+1,4%) e MOL (+2,9%), che recuperano i livelli del 2019 (rispettivamente +9,1%, +8,7% e +14,9%).
I mancati pagamenti sono attesi in rialzo del 4,3% a livello nazionale (sono il 29,4% delle fatture nel dicembre 2022 contro il 25,1% del dicembre 2021). I valori più elevati si toccano tuttavia nel Mezzogiorno (39,6%; +5,8% su base annuale) e nel Centro (32%; +2,9% sull’anno).
I fallimenti calano del 34,7% su base annua, le procedure non fallimentari del 49,4%.
La crisi che ha caratterizzato i periodi di lockdown ha costretto le imprese a un passo indietro di 4 anni nel processo di rafforzamento dei bilanci osservato nei 10 anni pre-pandemia.
Le soluzioni per la ripresa economica
Le soluzioni – secondo l’analisi Confindustria-Cerved – sono rappresentate da REPowerEu, interno al PNRR. Gli aiuti automatici possono, infatti, sostenere le imprese ad affrontare i costi della trasformazione green, e favorire le condizioni di contesto a supporto di questo processo. Per la digitalizzazione, è necessaria una revisione e un potenziamento degli strumenti a supporto della trasformazione digitale delle imprese, tenendo conto dei mutati obiettivi in ottica di Industria 5.0. Il “network dell’innovazione 4.0”, composto da Competence center e Digital Innovation Hub, dovrebbe affiancare le imprese di minori dimensioni nell’analisi dei loro bisogni e nell’individuazione e applicazione delle tecnologie digitali più adatte.
Utile è anche il “credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo”, incentivo nazionale che prevede una maggiorazione per le imprese localizzate al Sud. Se il rialzo dei tassi di interesse determina una riduzione della domanda di prestiti da parte delle imprese, occorrerebbe intervenire per assicurare la sostenibilità del debito in essere delle imprese, favorendo operazioni di rinegoziazione e allungamento dei finanziamenti, incluse moratorie.
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