Musk sferza la Casa Bianca con un video anti dazi: la rabbia di Trump | VIDEO

Elon Musk e Donald Trump non sono mai stati così lontani. L'oggetto della contesa è rappresentato dai dazi che avrebbero fatto perdere un ingente quantitativo di dollari al miliardario sudafricano. Non si è fatta attendere la risposta, dai toni irritati, della Casa Bianca

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Un tempo sembravano condividere ogni idea e posizione, ma adesso Elon Musk e Donald Trump sembrano sempre più lontani. Negli ultimi giorni, il miliardario sudafricano ha postato un video che avrebbe fatto irritare la Casa Bianca che, d’altro canto, ha risposto duramente. Inoltre, l’agitazione sui dazi si è presto diffusa nei grandi colossi commerciali che, se non ci saranno interventi, potrebbero perdere gran parte del loro potere.

Musk e il video della discordia

Elon Musk è l’uomo più ricco del mondo e gode di una posizione privilegiata all’interno dell’amministrazione politica degli Stati Uniti, tuttavia, i dazi di Donald Trump hanno colpito anche il magnate sudafricano. Infatti, secondo quanto riferito da Bloomberg, mister X ha già perso qualcosa come 30 miliardi di dollari, un duro colpo anche per chi gode di un patrimonio immenso come lui.

Dopo che era diventato il braccio destro del Tycoon, Musk sembrerebbe essersi messo in una posizione difensiva per fare da muro alla guerra commerciale che sta colpendo anche le sue aziende. A tal proposito, negli ultimi giorni, ha postato sui propri social il video di Milton Friedman, premio Nobel per l’economia nel 1976, il quale era critico sui dazi reciproci e che spiega come l’assenza di barriere migliori la vita.

Ad incendiare ancor di più la situazione ci ha pensato il videocollegamento del patron di Tesla, intervenuto durante il congresso della Lega di questo weekend, in cui esprime il desiderio e la speranza che non ci siano dazi tra gli Stati Uniti e l’Europa.

L’irritazione della Casa Bianca, ma anche la preoccupazione dei colossi commerciali

La netta presa di posizione di Musk ha attirato le attenzioni e le critiche negli ambienti della Casa Bianca. Tra i maggiori critici vi è Peter Navarro, consigliere commerciale di Donald Trump, che ha minimizzato la posizione del miliardario sudafricano definendolo “un uomo dell’auto, un assemblatore che vuole pezzi stranieri a basso costo”.

In questo delicato periodo, Musk, quindi, si sarebbe posto alla guida dell’intera comunità di Big Tech che vede controvoglia l’imposizione di dazi. La posizione intrapresa sarebbe avvalorata dal rischio delle loro aziende che potrebbero pagare il prezzo più caro poiché la produzione avviene all’estero. Secondo quanto riferito dal Washington Post, Musk avrebbe anche cercato di convincere personalmente Trump per la revoca dei dazi, ma la proposta sarebbe stata rispedita al mittente.

L’epilogo di questa guerra commerciale era inaspettato anche per l’inizio della relazione dei Ceo della Silicon Valley, infatti, da Bezos a Zuckerberg, furono tanti i finanziamenti nella cerimonia d’insedio di Donald Trump. Tuttavia, una risposta da parte dell’attuale amministrazione degli Stati Uniti non è arrivata e, secondo quanto scrive il Washington Post, i grandi colossi commerciali potrebbero diventare il bersaglio di tariffe ad hoc.

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