La siccità colpisce la vendemmia: raccolto in anticipo e scarsa produzione

La vendemmia 2024 sta per entrare nel vivo, con però l'incognita siccità che rischia di incidere sulle tempistiche dei raccolti e sulla produzione

Redazione
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Stiamo ormai entrando nel periodo principale della vendemmia, che rischia di essere fortemente colpita dalla siccità. Il responsabile vino di Coldiretti, Domenico Bosco, che all’Adnkronos ha fatto il punto della situazione, mostrando il quadro generale di ciò che ci aspetta.

Queste le sue parole: “La vendemmia quest’anno non sarà abbondante anche se le previsioni variano da territorio a territorio. Abbiamo una situazione che vede le aree del centro e del sul Italia caratterizzate da una siccità importante, ed è chiaro che con la carenza idrica aumentano le criticità nel vigneto che determinano prima di tutto una scarsa produzione e una raccolta in anticipo“.

Bosco ha poi continuato: “Al nord invece, a causa in un eccesso di pioggia, nella scorsa primavera, le problematiche sono diverse con un accrescimento dei grappoli non perfetto e una presenza di fitopatia causate dall’umidità, come la peronospora. In questi vigneti non abbiamo un anticipo di vendemmia”.

Bosco: “Pieno della vendemmia dal 10 settembre”

Riguardo il periodo di vendemmia, Bosco si è così espresso: “Al momento è iniziata la raccolta delle uve primitive a maturazione precoce. Quindi i bianchi destinati alle basi spumanti e alcuni rossi che sono precoci, come in Puglia dove c’è un anticipo di vendemmia dovuto alla siccità ed è iniziata la raccolta del Primitivo. Si entrerà nel pieno della vendemmia un po’ in tutta Italia a partire dal 10 settembre fino agli inizi di novembre“.

E ancora: “In Italia infatti, oltre ad avere territori molto diversi da un punto di vista climatico e di latitudine, abbiamo anche una grande varietà di tipologie di uve. Uve molto precoci come il Pinot grigio, o lo Chardonnay, destinato a produrre gli spumanti, che in Sicilia quest’anno sono state raccolte intorno al 20 luglio e poi arriveremo con le uve tardive in autunno inoltrato. In Italia dunque la vendemmia è molto lunga, dura oltre 100 giorni, dal 20 luglio fino al 10/15 novembre, una caratteristiche dovuta alla nostra biodiversità”.

Bosco ha concluso parlando della peronospora, una malattia che colpisce la vite: “Non è così catastrofica rispetto all’anno scorso anche perché i viticoltori, soprattutto al nord, sono più preparati a gestire gli eccessi di pioggia. Mentre quello che caratterizza la vendemmia di quest’anno è la siccità che sta creando danni importanti nelle regioni del centro-sud, in particolare in una parte della Basilicata, nel sud della Puglia, in Calabria e in Sicilia, tanto che c’è la preoccupazione che qualche danno si porterà anche l’anno prossimo per una bassa lignificazione dei tralci”.

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