L’accordo tra Ita Airways e Lufthansa sembra finalmente prendere la forma di una realtà imminente, con un cielo più sereno che si fa largo tra le incertezze che hanno caratterizzato questa lunga trattativa. Se non dovessero verificarsi imprevisti clamorosi, la settimana prossima l’Antitrust europeo dovrebbe ricevere la proposta di integrazione fra le due compagnie aeree, arricchita dai rimedi previsti, firmata da tutti i soggetti coinvolti: Lufthansa, il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) e Ita Airways. Nonostante questo ottimismo, in Italia si respira ancora una certa prudenza, soprattutto nei corridoi di Via XX Settembre, dove il ministro Giancarlo Giorgetti si prepara a ricevere le proposte emendative del contratto. Sarà infatti compito del team economico guidato da Marcello Sala esaminare attentamente queste modifiche per assicurarsi che gli impegni assunti vengano rispettati. A questo punto, l’approvazione definitiva dell’operazione dipenderà da questa fase.
Ita Airways e Lufthansa: la trattativa
La trattativa, che sembrava in bilico a causa di divergenze sul prezzo e su alcune questioni organizzative, ha trovato una soluzione grazie all’intervento diretto di Carsten Spohr, CEO di Lufthansa, che ha voluto evitare che oltre un anno e mezzo di negoziati andasse in fumo. La settimana scorsa, infatti, si è svolta una riunione cruciale al ministero dell’Economia, scelta come sede dell’incontro anche per il suo valore simbolico. L’incontro ha visto una netta frattura quando i tedeschi hanno avanzato una richiesta di revisione del prezzo d’acquisto, fissato inizialmente in 829 milioni di euro, suddivisi in più tranche. La disputa si è concentrata principalmente su un aspetto specifico dell’accordo: la seconda tranche di 325 milioni destinata al MEF.
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L’accordo originale prevedeva una cifra che, secondo alcune fonti, doveva essere ridotta di circa una decina di milioni di euro, o forse anche di più, per tenere conto degli investimenti fatti da Ita, come l’acquisto di nuovi aerei. La richiesta tedesca sembrava giustificata dalla performance economica della compagnia aerea, che aveva registrato numeri poco favorevoli nel quarto trimestre, il periodo più critico per tutte le linee aeree. Tuttavia, il MEF ha respinto la proposta, evidenziando come il prezzo stabilito nel 2023 fosse già molto vantaggioso, considerando anche la crescita dei ricavi di Ita.
Un ulteriore elemento che ha giocato un ruolo cruciale nella ricomposizione dell’accordo è la previsione che nel 2025 si svolgerà il Giubileo, evento che porterà milioni di pellegrini a Roma, favorendo notevolmente gli incassi per le compagnie aeree che operano sul tratto. Questo rappresenta una risorsa importante per Ita, che vedrà un’impennata delle proprie entrate in concomitanza con l’afflusso di turisti, un fattore che non era stato adeguatamente considerato nel calcolo iniziale del prezzo di vendita.
La presenza di Spohr al tavolo delle trattative e una parziale marcia indietro da parte di Lufthansa sulle sue richieste più aggressive sembrano aver riaperto la strada verso un’intesa. Le parti coinvolte, quindi, sembrano aver trovato un terreno comune e l’accordo appare ormai a portata di mano, con il via libera finale che dipenderà dal rispetto degli impegni presi, ma anche dalla consapevolezza che le previsioni economiche per il futuro di Ita Airways, alimentate anche da fattori esterni come il Giubileo, possono giustificare l’accordo sottoscritto. L’intesa tra le due compagnie potrebbe quindi segnare l’inizio di una nuova fase per la compagnia italiana, sotto l’ala protettiva di Lufthansa, capace di potenziare il suo ruolo nel panorama europeo delle aerolinee.
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