Giorgetti: “All’economia italiana abbiamo fatto una cura anti-doping”

"L'Italia veniva da un'economia dopata", ha dichiarato Giorgetti durante gli Stati generali dell'Economia a Arona. "Con il reddito di cittadinanza, i sussidi e il Superbonus 110%, abbiamo creato una bolla di crescita che non era sostenibile nel lungo periodo". Il ministro ha fatto riferimento a misure che, pur avendo avuto un impatto immediato, rischiavano di distorcere la realtà del mercato, creando una dipendenza da sussidi statali

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Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito l’azione del governo nei confronti dell’economia italiana come una “cura anti-doping“. Intervenuto venerdì sera agli Stati generali dell’Economia a Arona, Giorgetti ha spiegato la necessità di un intervento radicale per mettere fine a una crescita artificiale che, secondo lui, aveva iniettato sostanze “dopanti” nel sistema economico del paese.

L’Italia veniva da un’economia dopata, ha dichiarato Giorgetti. “Con il reddito di cittadinanza, i sussidi e il Superbonus 110%, abbiamo creato una bolla di crescita che non era sostenibile nel lungo periodo.” Il ministro ha fatto riferimento a misure che, pur avendo avuto un impatto immediato, rischiavano di distorcere la realtà del mercato, creando una dipendenza da sussidi statali. “Togliere queste ‘prebende’ è stato politicamente coraggioso, perché nessuno è felice quando gli vengono tolti dei benefici. Ma era necessario.”

Il messaggio centrale dell’intervento di Giorgetti è stato quello di aver avviato un processo di risanamento economico, con l’obiettivo di restituire solidità e credibilità al sistema Italia. Un altro punto cruciale dell’azione del governo, ha spiegato, è stata la riconquista della fiducia degli investitori e dei cittadini. “Se si riesce a instaurare un’immagine di credibilità, parlando poco e facendo molto, lo spread scende e c’è la corsa ad acquistare i titoli di Stato italiani”, ha affermato il Ministro. “Questo è fondamentale per un Paese indebitato come il nostro.”

Il tema del lavoro ha occupato un altro spazio centrale nell’intervento di Giorgetti. Il Ministro ha evidenziato l’importanza del “taglio del cuneo fiscale” per i lavoratori dipendenti, una misura che avrebbe dovuto migliorare la loro condizione economica. Tuttavia, Giorgetti ha mostrato sorpresa per la reazione dei sindacati, che hanno indetto uno sciopero contro la misura. “Abbiamo fatto una grande operazione a favore dei lavoratori dipendenti e i sindacati hanno scioperato. In realtà, chi avrebbe dovuto scioperare erano i commercianti e gli artigiani, che spesso non vedono benefici diretti da queste politiche”, ha commentato il Ministro.

Il discorso di Giorgetti ha quindi messo in luce i cambiamenti necessari per un’Italia più stabile e competitiva, ma anche le difficoltà politiche e sociali nel far accettare queste riforme. L’economia italiana, a suo parere, deve liberarsi dalle “illusioni” di una crescita sostenuta solo da aiuti statali e puntare su una crescita solida e sostenibile.

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