Evasione fiscale, record storico: il ‘Fisco Amico’ raccoglie 24,7 miliardi

La caccia all’evasione, pur mantenendo la sua severità, non è più vista come un attacco ai contribuenti onesti, ma come una misura necessaria per garantire la giustizia fiscale e la sostenibilità del sistema economico

Redazione
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Il nuovo approccio del governo italiano, definito «fisco amico», ha dato risultati tangibili nel recupero dell’evasione fiscale, superando le aspettative. I dati relativi al 2023, anno in cui le scelte politiche del governo Meloni hanno iniziato a incidere, testimoniano il successo di questa strategia. Grazie a una serie di misure adottate, come la rottamazione delle cartelle fiscali e la definizione agevolata delle liti pendenti, il recupero dell’evasione ha raggiunto un record storico di 24,7 miliardi di euro, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato ottenuto senza ricorrere a pratiche vessatorie verso i contribuenti, ma anzi con un approccio che ha favorito la cooperazione tra cittadino e amministrazione fiscale. In un Paese come l’Italia, tradizionalmente associato all’evasione fiscale, questo cambiamento di rotta sembra rappresentare una promessa di rinnovamento.

Una delle chiavi di questo successo risiede nella combinazione di misure di controllo più efficaci e nella digitalizzazione dei processi fiscali. L’introduzione della fatturazione elettronica e l’aumento dei pagamenti elettronici sono tra le principali innovazioni che hanno contribuito a ridurre l’evasione. Secondo i dati dell’Osservatorio conti pubblici dell’Università Cattolica, tra il 2017 e il 2021 le tasse evase sono diminuite di 26 miliardi, passando da 108,4 miliardi a 82,4 miliardi. Questo cambiamento non è frutto del caso, ma di un attento e mirato lavoro da parte delle istituzioni, che ha visto il rafforzamento dei controlli e la cooperazione tra agenzie fiscali e altri enti pubblici.

Nel 2023, il gettito spontaneamente versato dai cittadini ha superato i 536 miliardi di euro, con un incremento di oltre 26 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo dato suggerisce che i contribuenti, percependo l’amministrazione fiscale come più giusta e meno punitiva, sono più inclini a adempiere ai propri obblighi. Inoltre, le iniziative come il concordato preventivo biennale, introdotto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, hanno stimolato circa mezzo milione di contribuenti a mettersi in regola con il fisco, contribuendo ulteriormente al recupero del reddito sommerso.

Il governo, consapevole dei progressi fatti, ha deciso di estendere la possibilità di adesione al concordato fino al 12 dicembre, in modo da raccogliere ulteriori risorse. La strategia di recupero dell’evasione fiscale non si limita a misure straordinarie, ma prevede anche un intervento continuo e capillare. A partire dal 2025, l’Agenzia delle Entrate invierà circa tre milioni di lettere ai contribuenti che avranno discrepanze o omissioni nelle dichiarazioni fiscali, offrendo loro la possibilità di correggere la situazione attraverso il ravvedimento operoso. Un sistema che ha già dimostrato la sua efficacia, consentendo lo scorso anno di incassare circa 4,2 miliardi di euro.

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