Dazi, Borse volano dopo la pausa di Trump: boom dei mercati asiatici, ma per Pechino niente stop alle tariffe

I primi mercati ad aprire sono stati quelli asiatici, che hanno mostrato sin da subito segnali rincuoranti. Un dato interessante riguarda le Borse cinesi di Shanghai e Shenzhen, avanzate rispettivamente dell'1,29% e del 2,29%

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Donald Trump è tornato sui suoi passi e, dopo settimane di dichiarazioni forti e tentativi di intimorire economicamente le altre potenze mondiali, ha ceduto alle richieste dei suoi collaboratori più stretti annunciando uno stop ai dazi reciproci per 90 giorni. Una pausa che, secondo quanto dichiarato del Tycoon, è necessaria a permettere di intavolare trattative con i Paesi colpiti dall’aumento delle tariffe. Al momento, però, l’unico risultato riscontrabile riguarda la ripresa delle Borse.

Resta ancora da comprendere, infatti, quali possano essere le prossime scelte del Presidente Usa, divenuto sempre più imprevedibile. Nella giornata di ieri, è infatti circolata l’indiscrezione che avrebbe visto il Tycoon pronunciare parole di derisione nei confronti delle Nazioni intenzionate a trattare con gli Usa per evitare di essere colpite dai dazi. Un attacco che avrebbe indignati ma su cui la Casa Bianca ha evitato commenti. Per ora, quindi, il primo settore a risentire direttamente delle decisioni del miliardario è quello delle Borse, estremamente suscettibile ad ogni possibile cambio di direzione di The Donald.

I primi mercati ad aprire sono stati quelli asiatici, che hanno mostrato sin da subito segnali rincuoranti dopo il crollo di lunedì e le oscillazioni preoccupanti dei giorni successivi. Un dato interessante riguarda le Borse cinesi di Shanghai e Shenzhen, avanzate rispettivamente dell’1,29% e del 2,29%, nonostante la Cina sia l’unico Paese a non essere stato incluso nello stop ai dazi per 90 giorni.

L’effetto della decisione di Trump sui mercati asiatici

Il rapporto tra Pechino e Washington sembra infatti sempre più teso. Il Dragone non è intenzionato a cedere ai giochi di Trump ed ha annunciato martedì dazi all’34% in risposta a quelli imposti dagli Stati Uniti. Il Tycoon, intenzionato a eliminare la concorrenza del mercato cinese negli Usa ha quindi inizialmente deciso di rispondere con un ulteriore aumento delle tariffe, che ha portato i dazi sulle merci cinesi al 104%.

Donald Trump, presidente Usa
Donald Trump, presidente Usa

In realtà, nel corso dell’annuncio dello stop ai dazi, il titolare della Casa Bianca ha confermato un aumento dei dazi contro il Dragone, che però avrebbe portato le tariffe al 125% e con effetto immediato. Un colpo durissimo, che però non sembra aver creato particolari scombussolamenti nei mercati azionari asiatici. L’indice principale della Borse di Hong Kong, l’Hang Seng è salito di circa il 2,69% a pochi minuti dall’apertura, mentre il Nikkei giapponese ha aperto la seduta con oltre il 5% di crescita, che è giuna nel corso della giornata al 9%.

L’indice principale della Borse di Seul, il Kospi, ha invece guadagnato un +5% dalla sua apertura e il titolo tecnologico Kosdaq ha guadagnato il 4,23%. Incredibile l’apertura del Taiex di Taipei che ha iniziato con guadagni di oltre il 9%. Ottimi risultati anche nei mercati azionari del sud-est asiatico, con il BV di Ho Chi Minh City, che nelle prime ore di sessione ha raggiunto il 6,5%, e l’STI selettivo che ha segnato un +5,15%.

Stop ai dazi, le conseguenze sui future europei

Risultati confortanti anche nelle Borse europee, dopo giorni di instabilità e crolli. I future dei mercati azionari del Vecchio Continente sarebbero pronti al grande rimbalzo. I future sull’indice paneuropeo Stoxx 50 avanzano del 7,7%, quelli sul Ftse 100 di Londra del 5,2%, quelli su Dax di Francoforte del 7,7% e quelli sul Cac 40 di Parigi del 7,6%.

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