Il crollo delle borse mondiali sta portando a un malcontento generale. Sembra che essere stati in prima fila al giuramento di Donald Trump e aver cambiato posizione per sostenerlo non ha portato fortuna alle tasche di alcuni dei più ricchi sulla Terra. Secondo l’indice Bloomberg dei miliardari, dal 20 gennaio ad oggi, Elon Musk, Jeff Bezos, Sergey Brin, Mark Zuckerberg e Bernard Arnault hanno subito perdite complessive per 209 miliardi di dollari.
Nel periodo tra l’elezione di Trump e la sua inaugurazione, i mercati hanno registrato forti guadagni, portando enormi benefici ai magnati. Tesla ha visto un’impennata del 98%, mentre LVMH di Arnault è salita del 7%, aggiungendo 12 miliardi di dollari al patrimonio del francese. Anche Meta di Zuckerberg ha registrato un +9% prima dell’inizio del nuovo mandato del Tycoon e un ulteriore +20% nelle 4 settimane successive.
Leggi Anche
Crollo delle borse mondiali, cos’è successo dopo l’arrivo di Trump?
Con il passare delle settimane, lo scenario è drasticamente cambiato. Lo Standard & Poor’s ha perso il 6,4% a causa dei licenziamenti di massa nel settore pubblico e dell’incertezza sui dazi. Anche i miliardari hanno subito ingenti perdite. Degli esempi lampanti sono quelli di: Musk, il cui patrimonio a 356 miliardi dai 486; Bezos, che ha perso 29 miliardi di dollari; il co-fondatore di Google Brin, che ha visto evaporare 22 miliardi di dollari. E ancora: Zuckerberg, che ha subito una perdita di 5 miliardi di dollari; Arnault, che ha visto il suo patrimonio ridursi di 5 miliardi.
Il crollo di Wall Street ha avuto effetti devastanti sui più potenti del globo, con perdite enormi nei settori tecnologico e del lusso: Larry Ellison (Oracle) ha visto il suo patrimonio ridursi di 7 miliardi in una giornata; giusto Bill Gates ha subito perdite più moderate (-1,1 miliardi); Warren Buffett, in controtendenza, ha guadagnato 607 milioni di dollari.
Il calo delle fortune è legato alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. L’imposizione di dazi, la crescente guerra commerciale con Cina e Canada e l’incertezza economica hanno innescato un’ondata di vendite massicce sui mercati finanziari. Il Nasdaq ha perso il 4% in un solo giorno, la sua peggiore performance dal 2022, con un calo complessivo di 1.100 miliardi di dollari.
Il calo delle Magnifiche Sette e le ripercussioni sul mercato europeo
Le aziende tecnologiche, soprannominate Magnifiche Sette, sono state particolarmente colpite. Tesla ha registrato un crollo del 15%, il peggior risultato dal 2020, anche a causa della riduzione delle vendite in Cina (-71%) e Francia (-44%). Nvidia, Apple, Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon sono scese tra il 2 e il 5%.
Il mercato azionario statunitense è in fase di forte correzione. Il presidente Trump ha minimizzato l’impatto delle sue politiche tariffarie, dichiarando che si tratta di un “periodo di transizione“. Nonostante ciò, gli investitori restano preoccupati, con il mercato obbligazionario che anticipa un possibile taglio dei tassi della Federal Reserve già a giugno.
Intanto, i mercati europei seguono il trend negativo, con gli indici azionari in calo e l’euro in rafforzamento rispetto al dollaro. L’Unione Europea ha avviato misure per sostenere la spesa per la difesa, alimentando ulteriormente l’incertezza economica.
Il futuro resta non sicuro e gli investitori guardano con apprensione l’evolversi delle tensioni commerciali e delle politiche economiche statunitensi. Il rischio di recessione e l’aumento dell’inflazione potrebbero continuare a penalizzare le fortune dei più ricchi del mondo.
© Riproduzione riservata