In un’inaspettata mossa annunciata poco prima del weekend, Crédit Agricole ha rivelato di aver aumentato la sua partecipazione in Banco BPM al 15,1%, acquistando strumenti finanziari pari al 5,2% del capitale di Piazza Meda. L’operazione è stata comunicata tempestivamente alle Autorità italiane e al management della banca, segnando un nuovo capitolo nella strategia della “Banque Verte” in Italia.
Secondo il quotidiano Repubblica, che ha lanciato l’indiscrezione, il CEO di Crédit Agricole, Philippe Brassac, avrebbe contattato personalmente Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, per informarlo. Ma le intenzioni della banca francese non si fermano qui: Crédit Agricole ha già richiesto il via libera per salire fino al 19,99% del capitale, precisando però che non lancerà un’offerta pubblica di acquisto (OPA).
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Unicredit rimane alla finestra
L’unica offerta ufficiale per Banco BPM, quindi, resta quella di Unicredit. Il gruppo guidato da Andrea Orcel non ha ancora commentato ufficialmente la mossa francese, ma gli investitori guardano con attenzione alle prossime mosse. In Borsa, il titolo di Banco BPM ha chiuso a 7,51 euro, mentre quello di Unicredit si attesta a 39,21 euro, con un rapporto di concambio che supera quello proposto nell’OPS dello scorso novembre.
Una mossa strategica e difensiva
Secondo gli esperti del settore finanziario, la mossa di Crédit Agricole appare “difensiva”. La quota detenuta offre alla banca francese un peso significativo nei futuri sviluppi di Banco BPM, senza tuttavia forzare la mano con una controfferta sull’OPS di Unicredit. Una scelta ponderata, frutto di intensi colloqui tra i vertici della banca francese durante la settimana.
Crédit Agricole, infatti, ha sottolineato che l’operazione è in linea con la sua strategia di lungo periodo come investitore e partner di Banco BPM. La banca francese è già impegnata in partnership solide con Piazza Meda nei settori del consumer finance e delle assicurazioni, e l’incremento della partecipazione rafforza queste sinergie.
Solidità patrimoniale e visione positiva
L’investimento non intacca in modo significativo la solidità patrimoniale di Crédit Agricole, che vanta un coefficiente CET1 ratio del 17,3%, superiore al 16,2% di Unicredit e al 15,5% di Banco BPM. La banca francese ha inoltre elogiato la solidità e le prospettive di Banco BPM, definendolo un “franchise di valore con ottime prospettive finanziarie”.
Per ora, la partita rimane aperta. Crédit Agricole sembra consolidare le sue posizioni in attesa di eventuali mosse da parte di Unicredit, mentre il mercato osserva con attenzione. La sfida tra i due colossi finanziari potrebbe ridefinire gli equilibri bancari in Italia, lasciando aperti molti scenari sul futuro di Banco BPM.
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