I lavori per definire il testo della legge di bilancio sono andati avanti per tutto il weekend nel Ministero dell’Economia e a Palazzo Chigi, e oggi è previsto l’arrivo del ddl in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Domani è inoltre in programma la conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui si parlerà proprio della manovra, oltre che dei temi di attualità come il maltempo, la questione migranti in Albania e il conflitto in Medio Oriente.
Nel mentre i partiti della maggioranza stanno proponendo come spendere le risorse che deriveranno dal concordato preventivo biennale, oltre a destinarle all’ulteriore taglio dell’Irpef, nel caso queste si riveleranno più ricche del previsto.
Risorse concordato preventivo: le proposte della maggioranza
Mentre si attende l’arrivo in Parlamento della manovra, in Senato è arrivato il decreto fiscale collegato, che contiene l’indicazione a destinare le risorse del concordato e del ravvedimento speciale soprattutto alla riduzione delle aliquote dell’Irpef. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo nelle scorse settimane ha spiegato che per portare l’aliquota dal 35% al 33% sui redditi fino a 50mila euro, servono 2,5 miliardi, mentre su quelli fino a 60mila euro servono 4 miliardi.
Per aderire al concordato biennale c’è tempo fino al 31 ottobre, anche se i commercialisti stanno richiedendo di prorogare la scadenza: 4 sigle sindacali hanno già proclamato uno sciopero di 7 giorni dal 30 ottobre, anche se non c’è il sostegno del Consiglio nazionale. Il viceministro Leo però ha già dichiarato che la proroga non è possibile. Comunque al Mef non si fanno previsioni ancora per le risorse che si otterranno dal concordato: Leo ha affermato che i pagamenti vengono fatti soprattutto vicino la scadenza, quindi è difficile fare previsioni, ma comunque esalta l’interesse che stanno dimostrando i contribuenti.
Anche se la maggior parte delle risorse del concordato sono già destinate al taglio dell’Irpef, se il bottino si rivelerà particolarmente ricco, la maggioranza potrebbe decidere di destinarle anche ad altro. La Lega, per esempio, vorrebbe applicare un’ulteriore estensione della flat tax oltre gli 85mila euro.
Lo stesso ministro Giorgetti in conferenza stampa ha dichiarato che questa possibilità è in analisi, “è una delle cose che si potranno fare se il concordato va particolarmente bene”. Forza Italia invece vorrebbe destinare le risorse alla riduzione delle tasse, riducendo l’aliquota per i ceti medi. Il leader di FI Antonio Tajani ha dichiarato che se il concordato darà buoni risultati si potrà “ridurre l’aliquota Irpef intermedia dal 35% al 33% ed elevare la fascia dei beneficiari fino a 60 mila euro”.
L’opposizione, in particolare il Pd, nell’attesa dell’arrivo della manovra in Parlamento, ha denunciato la previsione, “nascosta” in un allegato al Piano strutturale di bilancio, di tagli agli asili nido al Sud. In particolare in una tabella del Psb ci sarebbe scritto che “il diritto all’asilo nido non sarà più del 33% a livello regionale ma scenderà al 15%”, e questa sarebbe una contraddizione alla legge di bilancio 2022, che fissava proprio al 33% la disponibilità di posti con l’obiettivo di rimuovere le differenze territoriali.
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