Caro prezzi, mercato immobiliare in bilico ma la situazione potrebbe cambiare

Indagine svolta dal Corriere della Sera su 8 città svela un aumento dei prezzi sulle abitazioni ma la direttiva case green segna una svolta

Redazione
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Il caro prezzi colpisce il mercato immobiliare con conseguente diminuzione delle vendite. A rivelarlo è un’indagine condotta dal Corriere della Sera che, tramite Immobiliare.it, mostra le statistiche dei prezzi in otto città italiane, confermando l’andamento in calo del mercato in linea con l’accaduto del 2023.

La capitale più toccata dai rincari è Milano, in particolare modo le zone quali Ripamonti – Vigentino a causa della posa in opera del futuro villaggio olimpico che ivi verrà costruito. A seguire, se pur in maniera minore, è Roma con degli aumenti dei prezzi delle case più contenuti. A far ben sperare su un calo significativo dei costi, sono l’incremento dell’offerta e la direttiva case green, che si immette in un mercato a bassa classificazione energetica.

Caro prezzi a Milano

Il trend del mercato immobiliare parla chiaro. Si registra -7,2% di una diminuzione delle vendite a livello nazionale nel primo trimestre, -6,9% a Roma e ben -13,2% a Milano. Nella capitale lombarda, per un appartamento di 80 metri quadri il costo da spendere è di 432 mila euro, importo maggiore del 3,1% rispetto al 2023. Arrivando a pagare il mutuo mensile pari a 1,404 euro, 36 euro in più. Situazione peggiore per i canoni di locazione secondo cui un’appartamento medio ha un costo di 1,864 euro mensili necessitando, quindi, di almeno uno stipendio pari a 4,000 euro. Tra le zone più costose di Milano registrate sono anche, Napoli Soderini con un aumento di +6,8% e l’immancabile centro storico, Garibaldi, Moscova, Porta Nuova, Arco della Pace e infine Arena, Pagano.

Caro prezzi: le altre città

Nella capitale d’Italia gli incrementi verificatisi sono più ridotti. Il prezzo del un mutuo medio ha subito un aumento dell’1,3% rispetto al 2023. Con delle aree colpite in misure maggiore tra cui Bologna, Policlinico con un 10,4% in più e il centro storico dove sono necessari per l’acquisto di 100 mq, 634 mila euro e una locazione pari a 2,060 euro al mese, +114 euro rispetto al 2023. Le aree che richiedono una spesa maggiore sono l’Aventino, Caracalla, Parioli e Flaminio. A Torino, Napoli e Genova la situazione è la stessa. L’incremento dei costi va dal 3,9% per il capoluogo piemontese, 4,2% per la città partenopea e con grande stupore, dopo anni di diminuzione dei prezzi adesso è in ripresa la capitale ligure con +3%.

I cambiamenti

I presupposti perché si verifichi un cambiamento ci sono, con un conseguente ridimensionamento dei prezzi. Come l’aumento delle case messe in vendita, aumentato del +3% nell’ultimo trimestre e 2 leggi, il decreto salva casa e la direttiva comunitaria casa green. Secondo cui, con quest’ultima norma, ogni stato membro dell’Unione Europea, deve garantire una riduzione del consumo energetico nel settore edilizio del 16% con termine di scadenza il 2030 e del 20% entro il 2035. Queste premesse lasciano ben sperare visto che, secondo quanto dimostra uno studio condotto da Facile.it, in risposta 2,5 milioni di proprietari preferirebbero vendere invece di riconvertire l’impianto energetico in linea con le nuove la nuova direttiva.

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