Bollette: con la fine del mercato tutelato, il libero alza i prezzi su luce e gas

L'abbandono definitivo del mercato tutelato per le utenze di luce e gas è ormai alle porte, e sembra che le iniziali preoccupazioni di molti utenti per l'instabilità del mercato libero siano prossime a diventare realtà: le offerte sono aumentate di prezzo, andando a gravare maggiormente sulle spalle dei consumatori non vulnerabili

Gian Luca Giosue
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Il panorama dell’energia elettrica in Italia sta per subire una svolta decisiva con la fine del mercato tutelato, prevista per il primo luglio. Gli utenti domestici, ad eccezione di quelli vulnerabili (come gli over 75, o con disabilità), che non avranno scelto un operatore del mercato libero entro quella data, saranno automaticamente trasferiti al servizio a tutele graduali (STG). In pratica, riceveranno l’elettricità dall’operatore che ha vinto l’asta pubblica per la loro zona, con una tariffa parzialmente determinata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) e parzialmente dall’operatore stesso.

In un primo momento, la fine del mercato tutelato, era stata proposta come un cambiamento vantaggioso per tutti gli italiani, vulnerabili o meno che fossero; in quanto, il mercato tutelato offriva prezzi relativamente alti rispetto alla concorrenza del mercato libero, in cui, invece, l’utente aveva la possibilità di personalizzare il proprio contratto in base alle proprie esigenze. In questo modo, veniva garantita la possibilità di risparmiare anche diverse centinaia di euro a fine anno. Adesso che invece il momento della verità è ormai alle porte, la situazione è decisamente cambiata, con il mercato libero che ha improvvisamente cambiato rotta: gonfiando i prezzi e promettendo una bella mazzata economica alle famiglie di utenti non vulnerabili.

Fine mercato tutelato: bollette più alte per tutti

Rispetto al 2023 ci sarebbe stato un aumento di prezzi rispetto all’anno precedente, soprattutto a partire dal secondo semestre, fino al primo semestre 2024. Secondo quanto comunicato dal presidente di Arera, Stefano Besseghini, nel 2024 la spesa prevista per l’elettricità per i clienti del mercato libero sarà di circa 38 centesimi di euro al kilowattora, mentre per i clienti del servizio di maggior tutela sarà di circa 33 centesimi di euro al kilowattora: un aumento di circa il 15%.

Decreto Bollette
Per ciascun utente si prevede un aumento dei costi delle utenze di circa 300 euro l’anno

Arera ha affermato di star già valutando le implicazioni di queste conclusioni, monitorando da vicino l’evoluzione del mercato dell’energia elettrica in Italia alla fine del tutelato. Con la fine imminente del mercato tutelato, gli utenti domestici sono chiamati a valutare attentamente le proprie opzioni e prendere una decisione informata per garantire un approvvigionamento energetico conveniente e sicuro. Eppure, il passaggio obbligato al mercato libero sembra stia anche presentando un effetto collaterale, cui non si è data sufficiente attenzione nei mesi passati: la fine della concorrenza con il mercato tutelato.

Da una parte, le offerte del mercato libero hanno ridotto la propria concorrenza in favore di prezzi regolari fra loro, dall’altra, la fine del prezzo stabile e relativamente alto del mercato tutelato ha fatto perdere un contrappeso utile a mantenere mediamente bassi i prezzi del mercato libero, alzandoli in blocco. Non essendoci più un’alternativa percorribile, l’utente si troverà in balia del moto altalenante e instabile delle offerte del mercato libero, arrivando paradossalmente a dover pagare più del tutelato.

Passaggio anticipato al mercato libero? Scelta sbagliata

Coloro che oltre al danno riceveranno anche la beffa, saranno tutti quei clienti che hanno deciso di agire in via preventiva, passando al mercato libero già a inizio anno: si prevede infatti che nel corso del 2024 arriveranno a pagare ben 135 euro in più rispetto a chi ha deciso di rimanere nel tutelato fino a luglio. Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), ha sottolineato che il divario tra il mercato libero e il Servizio di Maggior Tutela è del 15,15%, definendo la situazione “un abisso. Secondo Vignola, è stato un errore politico eliminare il mercato tutelato per i non vulnerabili, nonostante le aste si siano concluse positivamente.

Furio Truzzi, responsabile Energia di Assoutenti, ha sottolineato che: secondo un’indagine di Arera, solo il 15% dei consumatori ha ottenuto un contratto più vantaggioso nel 2023. Al contrario, l’85% ha sperimentato tariffe uguali o addirittura peggiori, a causa delle strategie aggressive delle società fornitrici. Inoltre, anche qualora si riuscisse ad ottenere un’offerta vantaggiosa o uguale alla precedente nel mercato tutelato, nulla garantirà al consumatore che non inizierà una guerra commerciale in cui le società fornitrici compenseranno le perdite sui profitti del settore elettrico con offerte aggressive del settore del gas.

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