Unicredit torna a far parlare di sé con un’operazione a sorpresa che mira a consolidare la sua posizione nel panorama bancario europeo. Il colosso guidato da Andrea Orcel ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria da oltre 10 miliardi di euro per acquisire Banco BPM, una mossa che lo proietterebbe al terzo posto tra le banche europee e rafforzerebbe la sua leadership in Italia, generando sinergie per 1,2 miliardi di euro.
La manovra, tuttavia, non è stata accolta con entusiasmo dal governo italiano. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il vice premier Matteo Salvini hanno manifestato irritazione per l’assenza di un confronto preventivo con le istituzioni. Il governo, venuto a conoscenza dell’operazione solo poco prima della delibera del consiglio d’amministrazione di Unicredit, ha annunciato che attiverà la procedura del Golden Power per valutare eventuali implicazioni strategiche.
Leggi Anche
Una mossa inaspettata e controversa
L’offerta di Unicredit giunge in un momento delicato, con il mercato bancario in fermento. Banco BPM, guidata da Giuseppe Castagna, aveva recentemente rafforzato la sua posizione con operazioni strategiche su Anima e Monte dei Paschi di Siena (MPS), diventandone uno dei principali azionisti. Andrea Orcel, CEO di Unicredit, ha definito l’operazione con BPM “molto complementare” e capace di creare valore senza impatti negativi per i clienti.
Tuttavia, il blitz di Unicredit ha scatenato le critiche di Salvini, che ha chiesto l’intervento della Banca d’Italia. “Unicredit ormai è una banca straniera”, ha dichiarato il vice premier, sottolineando il rischio che questa operazione possa frenare un possibile accordo tra Banco BPM e MPS. Giorgetti, dal canto suo, ha messo in guardia contro il pericolo di operare su due fronti, citando la necessità di prudenza in un settore così strategico.
Le sfide dell’operazione
L’offerta prevede un premio dello 0,5% sulle azioni di Banco BPM, valutate 6,657 euro, un valore considerato insufficiente da alcuni azionisti come l’Enpam, che detiene il 1,99% della banca. Nel frattempo, Unicredit ha in programma un aumento di capitale del 13,9%, che sarà votato dall’assemblea straordinaria ad aprile.
Parallelamente, Unicredit deve gestire la sua partecipazione in Commerzbank, dove detiene il 21% del capitale e potrebbe salire al 29,9% se autorizzata dalla BCE. Tuttavia, questa operazione sembra rallentata dall’attesa delle elezioni tedesche del prossimo febbraio.
Unicredit tra Italia e Germania
L’operazione su Banco BPM sembra ora la priorità per Unicredit, che spera di completare l’acquisizione entro giugno. Orcel ha assicurato che l’integrazione con BPM sarà indipendente da eventuali sviluppi futuri con Commerzbank. Tuttavia, i costi di integrazione di 2 miliardi di euro e l’impatto sul coefficiente CET1 della banca sollevano dubbi tra gli analisti, che ipotizzano un possibile abbandono della pista tedesca.
Intanto, i mercati finanziari restano in fibrillazione: le azioni di Banco BPM hanno registrato un balzo del 5,58%, toccando i 7 euro, mentre Unicredit ha subito un calo del 4,77%, segno della volatilità legata a questa audace mossa strategica.
Il blitz di Unicredit su Banco BPM apre nuovi scenari nel panorama bancario italiano ed europeo, ma pone interrogativi sulla sostenibilità e sulle implicazioni politiche di una strategia tanto ambiziosa. Mentre il governo e le autorità di vigilanza valutano il da farsi, la sfida di Andrea Orcel rimane chiara: trasformare Unicredit in un leader europeo senza perdere il sostegno delle istituzioni italiane.
© Riproduzione riservata