Dal quando Donald Trump ha vinto le elezioni americane, il Bitcoin ha beneficiato di un’esponenziale crescita, arrivando a superare i 100.000 dollari con un balzo del 46% ed aggiudicandosi la nomea di criptovaluta più popolare ma dalla reputazione discussa.
Bitcoin: una vita travagliata
Partendo dalle sue origini, il Bitcoin è stato inventato 16 anni fa ma nessuno è stato ancora identificato con certezza come suo fondatore. Era l’ottobre del 2008, quando un certo Satoshi Nakamoto, presentò un libro bianco di 9 pagine in cui si declinavano i principi di tale valuta virtuale, definendola come un metodo che “consentirebbe di effettuare pagamenti online da un istituto finanziario all’altro senza passare per le istituzioni finanziare”.
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La volontà di sfuggire al controllo della banche centrali era l’idea da cui tutto ebbe inizio. Le banche centrali che tradizionalmente erano le uniche istituzioni in grado di creare moneta. Il mistero si cela però dietro all’autore: Satoshi Nakamoto è uno pseudonimo, un gruppo di persone o un vero nome? Varie sono le teorie, zero le certezze. Ad esempio, uno scienziato informatico australiano di nome Craig Wright tentò di accaparrarsi il merito di aver scritto il libro bianco, ma l’Alta Corte di Giustizia di Londra escluse che si trattasse del misterioso Nakamoto.
Oltre all’affascinante mistero che avvolge il Bitcoin, sono subentrate, fin dalla sua origine, svariate accuse, tra cui essere la valuta utilizzata nel deep web per non lasciare traccia dei pagamenti illegali. Valuta, tra l’altro, rivendicata dagli hacker nei loro attacchi informatici.
L’universo delle criptovalute non ha sempre vissuto del valore che può vantare oggi. Difatti, è stato spesso scosso dai fallimenti di aziende di alto profilo e dalla caduta di alcuni imprenditori estremamente rilevanti. Uno fra tutti, il CEO di Binance,
Changpeng Zhao, a capo della più grande piattaforma di criptovaluta, che è stato condannato negli Stati Uniti a 4 mesi di carcere per aver violato le leggi antiriciclaggio.
“Non desidero essere di nuovo amministratore delegato. Ma certamente non mi dispiacerebbe la grazia“, ha scritto Zhao questa settimana su X, rivolgendosi a Donald Trump chiedendo clemenza quando entrerà in carica come Presidente degli USA a gennaio 2025.
Ma Binance non è l’unica piattaforma di criptovaluta esistente. Infatti, FTX ne sarebbe il principale rivale, se non fosse che ha dichiarato bancarotta alla fine del 2022. Il fondatore, Sam Bankman-Fried, e’ stato condannato a marzo a 25 anni di prigione per frode e cospirazione. Tale crollo però è ricaduto sulla reputazione del settore, motivo per cui, con la richiesta da parte di Bankman-Fried, il comparto ha continuato imperterrito a chiedere maggiore trasparenza normativa.
Alla conquista della rispettabilità
Donald Trump ha deciso di eleggere un sostenitore delle criptovalute a capo dell’ente regolatore statunitense, Securities and Exchange Commission, rafforzando di conseguenza l’ottimista visione degli investitori in Bitcoin, che hanno ampliamente apprezzato la scelta del futuro Presidente. L’entusiasmo di cui il Bitcoin si veste, si alimenta chiaramente da una natura speculativa e negli ultimi anni ha conquistato una certa rispettabilità. A gennaio, i regolatori finanziari statunitensi hanno approvato i fondi negoziati in bitcoin, permettendo così di ampliare il pubblico investitore senza il dovere di acquistare direttamente la valuta virtuale.
El Salvador, a settembre 2021, è divenuto il primo paese ad accattare il Bitcoin come moneta avente corso legale, nonostante la popolazione non sia stata conquistata dalla valuta. Infatti, secondo uno studio portato avanti dall’Università Centroamericana, nel 2023 ben l’88% dei salvadoregni non aveva mai utilizzato la criptovaluta.
La limitata “produzione”
Il Bitcoin si basa sulla tecnologia blockchain, ossia un database decentralizzato che consente di archiviare e scambiare informazioni in modo sicuro, segreto e immodificabile. Ogni transazione che viene effettuata, viene registrata in tempo reale in un “registro inalterabile”. In questo modo, i Bitcoin vengono poi creati, nel gergo “estratti“, come una sorta di ricompensa quando “computer potenti e ad alto consumo energetico risolvono problemi complessi”. Per creare bitcoin occorre, però autorizzare le transizioni, compito svolto dai cosiddetti “minatori”.
Dal momento che potrebbe quindi sfociare in una incontrollabile crescita, il fondatore Nakamoto ha limitato a 21 milioni il numero globale di monete, un massimale che potrebbe essere raggiunto nel 2140. In più, la ricompensa per i minatori viene dimezzata ogni quattro anni, così da rallentare il ritmo di introduzione di nuovi bitcoin sul mercato e di conseguenza, aumentandone il valore.
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