Bce senza sorprese, nuovo -0,25% sui tassi d’interesse: come cambieranno i mutui nel 2025

Se venissero operati ulteriori tre tagli di 25 punti percentuali nel corso del prossimo anno, è possibile che tassi dei mutui variabili diventino più convenienti di quelli fissi

Redazione
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La Banca centrale europea (Bce) ha confermato le stime che nei giorni scorsi erano state discusse, dando l’Ok alla quarta riduzione del costo del denaro dallo scorso giugno, con un nuovo -o,25% sui tassi di interesse. In questo modo, il tasso sui depositi è sceso al 3%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15% e il tasso sui prestiti marginali al 3,40%.

Inoltre, secondo le stime rilasciate oggi, la crescita si fermerà allo 0,7% nel 2024, (da 0,8% di settembre), a 1,1% nel 2025 (da 1,3%) e dell’1,4% nel 2026 (da 1,5%), mentre nel 2027 si giungerà all’1,3%. Proprio su questo punto, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha lanciato un monito all’Eurozona, sottolineando come ad oggi la crescita europea “stia perdendo slancio” e come la “ripresa è stata più lenta del previsto“. Così Lagarde frena gli entusiasmi ed evidenzia come ancora oggi “l’outlook” resti incerto.

Tra le soluzioni da prendere in considerazione, secondo Lagarde, vi sarebbe la messa in atto delle disposizioni previste dai report pubblicati da Mario Draghi sulla competitività europea e da Enrico Letta sul mercato unico. “È cruciale dare prontamente seguito, con politiche strutturali concrete e ambiziose, alle proposte dei due esperti“, ha infatti sottolineato la presidente, nel corso della conferenza stampa a Francoforte che ha seguito la riunione dei vertici della Banca Centrale Europea.

Lagarde: “Scelta di abbassare i tassi segue l’inflazione

Nel corso del suo intervento, la presidente della Bce ha chiarito che per il momento la scelta sui tagli dei tassi di interesse segue le valutazioni della Banca sulla dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria“. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha poi confermato, come già in occasione degli scorsi tre tagli, che per ora non al fine di ottenere un orientamento di politica monetaria adeguato si intende seguire “un approccio guidato dai dati“, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta nel corso delle riunioni.

In questo modo, la Bce non si vincola ad un particolare percorso dei tassi. L’obiettivo è comunque quello di raggiungere la stabilizzazione dell’inflazione sul 2% a medio termine. “Il processo disinflazionistico è ben avviato“, si legge infatti nella nota del Consiglio direttivo, che però continua a ribadire l’assenza di un orientamento sulle scelte da prendere nel prossimo futuro. La presidente della Bce ha però aggiunto che per il momento non è previsto un ulteriore taglio dello 0,5o% dei tassi per il mese di gennaio.

Christine Lagarde, presidente Bce
Christine Lagarde, presidente Bce

Non ci penso davvero“, ha infatti dichiarato Lagarde, sottolineando che nel corso del vertice odierno un membro del board avrebbe avanzato tale richiesta. “Le cose cambiano nel tempo, in funzione dei dati e molte cose si chiariranno nei prossimi mesi, non nelle prossime settimane“, ha infatti chiarito la Presidente, giustificando quindi la sua scelta.

Come cambieranno i mutui?

Mutuionline ha affermato che grazie a questo quarto taglio del prezzo del denaro sarà possibile nel corso del 2025 un riequilibrio tra i tassi dei mutui fissi e di quelli variabili. “I mutuatari che hanno scelto, o sceglieranno, questo il mutuo variabile potranno beneficiare di rate fino a 20 euro più basse, per un risparmio sugli interessi del mutuo di oltre 4.700 euro, considerando un finanziamento a 20 anni da 150.000 euro“, hanno infatti dichiarato, dicendosi soddisfatti dei segnali incoraggianti che giungono dalla Banca centrale europea.

Nel corso del 2024 il tasso dei mutui variabili è calato di quasi un punto percentuale, ma per il momento quello dei mutui fissi rimane ancora il più conveniente per gli italiani, i quali inoltre continuano a considerarlo un “porto sicuro“. Ma, se le stime dovessero rimanere invariate, è possibile che nel corso del prossimo anno, con ulteriori tre tagli di 25 punti percentuali l’uno, il mutuo a tasso variabile diventi più conveniente di quello fisso. “Il Tan medio del tasso variabile scenderebbe al 3,04%, con la migliore offerta al 2,64% che sarebbe dunque più conveniente dell’attuale tasso medio del fisso, che si attesta al 2,87%, e leggermente più alta del minimo di novembre, che è al 2,51%“, ha infatti spiegato Mutuionline.

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