Come promesso, la Banca Centrale Europea (Bce) ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base per la settima volta dallo scorso luglio. Da oggi, quindi, il tasso di riferimento sui depositi passa dal 2,50% al 2,25%, mentre quello sulle operazioni di finanziamento cala dal 2,65% al 2,40%. Infine, i tassi sui prestiti marginali passano da 2,90% al 2,65%.
Il Consiglio direttivo della Bce ha comunque voluto specificare che al momento non esiste un “particolare percorso dei tassi“, che è stato preso in considerazione, ma si continuerà a riflettere riunione dopo riunione a seconda della situazione economica globale.
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La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, è intervenuta in una conferenza stampa per chiarire i motivi che hanno spinto il Consiglio direttivo a prendere questa decisione. Innanzitutto, la presidente non ha potuto negare che “le prospettive di crescita dell’area euro sono peggiorate a causa delle crescenti tensioni commerciali“, anche se sembrerebbe che l’Ue abbia sviluppato una certa capacità di tenuta rispetto agli shock mondiali.
In ogni caso, il timore è che l’incertezza dovuta alle politiche commerciali Usa spinga i consumatori europei a spendere meno e inasprisca le condizioni di finanziamento. Nonostante questa possibilità, che potrebbe anche non avverarsi, la Banca ha deciso di non utilizzare il riferimento alla condizione “restrittiva” dei tassi d’interesse nel suo comunicato stampa, preferendo invece parlare di un’area “neutrale“.
Lagarde: “La guerra commerciale abbasserà export e porterà a stretta su condizioni finanziarie”
Christine Lagarde ha voluto sottolineare come l’economia dell’Eurozona abbia registrato un balzo in avanti nel primo trimestre del 2025, con il settore manifatturiero che si è stabilizzato e la disoccupazione che è al livello più basso dalla nascita dell’euro. Comunque, questa situazione favorevole potrebbe avere vita breve a causa della situazione di “incertezza eccezionale“, che l’Eurozona vive a causa dei dazi di Trump.
Questi potrebbero infatti portare ad uno “sconvolgimento del commercio internazionale“, oltre a spingere i consumatori a limitare le loro spese. Secondo Lagarde, non è comunque possibile prevedere l’entità delle restrizioni commerciali, preferendo quindi concentrarsi sulla situazione attuale. L’inflazione continua a scendere e l’obiettivo della Bce è quello di arrivare al di sotto del 2%, “in linea con le aspettative“.
Taglio dei tassi dalla Bce: quanto si risparmierà sui mutui
Le famiglie italiane saranno sensibilmente aiutate da questo ulteriore taglio dei tassi, in quanto questo permetterà la diminuzione dell’importo dei mutui. Secondo un’analisi compiuta da Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), sembra che i risparmi aumenteranno in base alla durata e all’ampiezza del mutuo.
Ad esempio, su un prestito decennale il risparmio sarà tra i 37 e i 182 euro, secondo l’importo finanziato, mentre su un mutuo di 30 anni l’impatto è decisamente più forte, con oltre 200 euro mensili. Più nel dettaglio, su un mutuo da 100.000 euro a 20 anni, la rata si ridurrà di 76 euro al mese, mentre per lo stesso importo a 30 anni il risparmio sarà di 81 euro.
Ovviamente l’impatto è maggiore su mutui a lunga durata, in quanto in essi il peso degli interessi è maggiore. Il sindacato dei bancari, poi, prevede che questo nuovo taglio fungerà da possibile leva per gli italiani ad aprire più mutui, in vista delle tariffe più convenienti. Già dalla seconda parte del 2024, quando sono iniziati i primi tagli, sono a mano a mano risalite le richieste, con un aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente.
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