Abi, Patuelli: “Favorire gli investimenti con la creazione di un unione bancaria”

Secondo il presidente dell'Abi "servono essere sempre rispettati i risparmiatori e i lavoratori" anche tramite il taglio delle tassazioni sugli investimenti, finora troppo pesanti nel nostro Paese

Redazione
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La facilitazione degli investimenti è uno degli obiettivi che il nostro Paese deve perseguire al più presto, per ottenere una stabilizzazione dell’economia e l’inizio di un percorso di crescita per uscire dalla stagnazione tipica di questo periodo. Questo è il contenuto dell’intervento del presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli, che ha cercato di chiarire quali sono i prossimi passi da compiere per aiutare l’economia italiana.

L’Italia deve sviluppare nuovi progetti per favorire le iniziative economiche e di lavoro dei giovani, non solo per l’acquisto della prima casa, per fornire ai giovani più possibilità di lavoro qualificato, competitive con quelle degli altri Stati europei“, ha dichiarato il presidente dell’Abi, ponendo l’attenzione sulle difficoltà incontrate dalle nuove generazioni nel mercato degli investimenti, che siano edilizi o di altro tipo. Il problema principale del nostro Paese, secondo Patuelli, riguarda le difficoltà incontrate dai “risparmiatori che investono a medio e lungo termine e subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche“.

La penalizzazione dei cittadini italiani, porterebbe il mercato degli investimenti a delocalizzarsi all’estero, dove le detrazioni non sono così alte e i guadagni sono maggiori. Un processo che continua, quindi, a penalizzare il nostro Paese e soprattutto la sua economia. Anche in questo senso, la possibilità che nella prossima Commissione europea uno dei ruoli apicali dell’economia sia affidato ad un nome italiano potrebbe aprire spiragli per la nostra Nazione, come dichiarato dallo stesso Patuelli: “L’Italia deve essere fra i protagonisti della nuova Commissione europea, con una importante responsabilità in materia economica e una Vicepresidenza“.

Patuelli: “Evitare penalizzazioni per chi detiene debito pubblico

Devono essere sempre rispettati i risparmiatori e i lavoratori“, così Antonio Patuelli ha specificato la necessità di completare l’Unione bancaria e dei mercati capitali attraverso la creazione di un “disegno centrale” che favorisca la competitività delle banche nell’Unione europea e prevenga le crisi bancarie. Un progetto prioritario, secondo le parole del presidente dell’Abi, che ha inoltre sottolineato che nel futuro sarà necessario evitare penalizzazioni per chi detiene il debito pubblico“, ovvero per quei Paesi ancora in difficoltà dal punto di vista finanziario.

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Antonio Patuelli, presidente Associazione bancaria italiana

Fra i più ambiziosi obiettivi strategici per costruire una vera Unione europea, che eviti la concorrenza economica fra gli Stati membri, vi è l’armonizzazione dei sistemi e delle aliquote fiscali” ha infatti sottolineato Patuelli, aggiungendo che le banche necessitano di “stabilità“, anche attraverso la semplificazione delle “tantissime norme internazionali, europee e nazionali che vanno semplificate“.

Una delle modalità per rendere più semplici questi processo, secondo il presidente dell’Abi, è la creazione di “identiche regole di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia” su cui basare l’Unione bancaria. In questo modo, come spiega Patuelli, sarebbero favorite le aggregazioni bancarie che aumenterebbero le possibilità di creare istituzioni che siano competitive con il resto del mondo.

Patuelli: “Necessaria concorrenza leale tra Big tech, cripto attività e banche

L’economia, come tutti gli altri settori della vita umana, si modificano con il passare del tempo e con le evoluzioni che le diverse epoche portano con sé. Anche in questo caso, Patuelli non ha potuto esimersi dal sottolineare come sia necessaria una “piena e corretta concorrenza tra big tech, cripto attività e banche“. Questa deve svilupparsi grazie a “con regole identiche, anche fiscali, e uguale vigilanza, nella società, senza sopraffazioni monopoliste tecnologiche“.

In questo modo potrebbe finalmente costruirsi un’economia “competitiva, democratica e sostenibile, mai rassegnata e inerte anche verso i cambiamenti climatici“. Nello specifico caso dell’Italia, Patuelli ha specificato che “uguali regole sono indispensabili per garantire l’uguaglianza nei punti di partenza per la corretta concorrenza, come per la piattaforma ‘PagoPA’, per la quale è stata trovata una soluzione equilibrata“.

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