Un sorprendente quarto posto per l’Italia che, nella classifica dei Paesi con il più alto guadagno da turismo di lusso, si è fatta superare dalla Gran Bretagna. Uno smacco per uno dei Paesi con i più alti tassi di turismo in Europa, che però a quanto pare non riesce ad attirare i turisti più facoltosi, che preferiscono la Francia e addirittura la Spagna.
Per ora il mercato italiano del turismo di lusso ha un valore di circa 25 miliardi ma potrebbe riuscire a raggiungere quota 110 miliardi, guadagnandosi finalmente il primato globale. Quello che non è chiaro, però, dal ranking dell’European cultural and creative industries alliance o ECCIA, è come riuscire a raggiungere questa cifra esorbitante.
La ricerca è stata presentata in occasione del Mice Trade Show organizzato da Eureka Mice International, il cui Ceo, Giancarlo Leporatti, si dice entusiasta del risultato italiano: “Il turismo in Italia va a gonfie vele; la nel 2022 la quota di mercato dell’Italia è cresciuta in modo significativo passando dal 3.9% al 4.5% del turismo mondiale“.
Turismo di lusso: cosa c’è che non va con l’Italia?
Eppure, c’è qualcosa che non quadra, perché l’Italia continua ad essere superata nell’ambito del turismo di lusso da altre capitali europee, meno attrezzate dal punto di vista turistico. Il nostro Paese, infatti è primo in Europa e terzo nel mondo per numero di camere d’albergo, ma nonostante questo gli hotel italiani registrano performance peggiori in termini di tassi di occupazione netta. In Italia, infatti, si registra un 46,1% di occupazione rispetto al 51,6% del regno Unito e al 62,6% della Spagna. Dati sconcertanti che permettono di comprendere a livello economico quanto stiamo perdendo.
Si stima, infatti, che la spesa del turista alto di gamma è di circa cinquemila euro a persona per ogni viaggio (nove volte superiore rispetto al turista medio), e che per ogni euro speso in ospitalità ne spende circa tre sul territorio
L’Italia non sfrutta il sistema turistico
Il problema principale, quindi, è che non sfruttiamo abbastanza il sistema turistico, che continua ad avere una parte molto consistente di improduttività. Sprechiamo risorse che potrebbero invece aumentare il Pil italiano, e tutto questo per un motivo ben preciso: ci sono troppi problemi sistemici che non sono mai stati affrontati in modo strutturale, o quanto meno non in modo strategico.
L’ECCIA ha dimostrato che il turismo di lusso in Italia coinvolge meno dell’1% delle strutture di ospitalità presenti sul territorio e comunque riesce a generare circa il 15% degli introiti dell’intero giro di affari del turismo. Il costo per l’alloggio infatti copre circa il 25% della spesa totale dei turisti che giungono nel nostro Paese.
Riuscendo quindi a rafforzare l’azione su diverse leve strategiche orientate ad attrarre i turisti che attualmente si dirigono verso altre destinazioni, il turismo di fascia alta in Italia potrebbe raggiungere i tanto sperati 110 miliardi, e soprattutto il primato mondiale.
Turismo di lusso: bisogna comprendere cosa vogliono i turisti
Non devono essere trascurati i bisogni dei turisti, di lusso e non, che come ha dimostrato l’ECCIA dopo il lockdown del 2020 preferiscono mete non affollate e preferibilmente con aree verdi da visitare. Una vacanza tranquilla, possibilmente in bassa stagione, che faccia evitare file chilometriche e strade affollate.
Il principale interesse della bassa stagione sono le città d’arte e più in generale le destinazioni che offrono una qualificata offerta storico-artistico-culturale. Oltre alla cultura, però, il nostro Paese attira turisti anche grazie alla sua offerta enogastronomica, che non va trascurata in questo quadro. Si aggiunge anche l’ultimo trend in crescita, ovvero la possibilità per i turisti di sposarsi in Italia, sfruttando le location mozzafiato del nostro Paese.
Siamo pieni di possibilità e di capacità di diventare anche in questo ambito i primi nel mondo, dobbiamo solo sfruttare al meglio ciò che il nostro territorio ci dona ogni giorno. Bisogna investire per guadagnare e soprattutto per diventare i primi nel mondo per turismo di lusso.
