Arriva il Passaporto digitale nel settore moda

Trick è l'innovativa piattaforma che tiene traccia tramite blockchain dell'intero percorso di un capo d'abbigliamento

Redazione
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Se ne parla esattamente da un anno, da novembre 2023 e finalmente, nel settore moda, il Passaporto digitale di prodotto sembra essere sempre più tangibile. Dopo Tods, la svolta si rilegge in Trick e consiste in un innovativo strumento di tracciabilità della vita di un indumento. Questa applicazione ha preso vita dall’intuizione di un consorzio di 31 partner tra cui Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Nello specifico Trick è una piattaforma di raccolta dati nell’ambito della circolarità nel settore moda. Si tratta di dati fondamentali per l’introduzione del cosiddetto Passaporto digitale di prodotto che la normativa europea ha previsto e disegnato. 

Nel consorzio aggregatosi per realizzare il progetto, Enea è stata parte fondamentale per riuscire a definire il modo in cui i dati di tracciabilità e sostenibilità debbano essere raccolti ed organizzati per restituire la specifica informazione da aggregare al prodotto. Per farlo, Enea ha realizzato un data model “olistico” alla base della piattaforma di Trick.

Il model è uno dei tratti particolarmente interessanti rilegati alla fase pilota del progetto dell’applicazione Trick e riguarda lo studio condotto da Enea per la valutazione dell’impronta ambientale, la cosiddetta Pef, Product Environmental Footprint. Gli studi hanno coinvolto nell’intero la filiera produttiva, dalla produzione della fibra, tra filo, tessuti e confezione, per arrivare poi alla distribuzione e alla fine vita del prodotto. Il tutto per poter raccogliere dati su consumi di energia, materiali, acqua, emissioni e produzione di rifiuti.

L’opportunità e la possibilità che si raggiungerebbe nel tracciare l’intero percorso della vita di un capo d’abbigliamento, permetterebbe di supportare in particolare le piccole e medie imprese, Pmi, nel raccogliere tutti i dati protetti per prodotti e servizi. In questo modo le Pmi sarebbero in grado di valutarne poi la Pef, ossia l’impronta ambientale, insieme alla qualità dei processi produttivi, alla salubrità fino alla circolarità delle materie prime utilizzate.

Chiaramente il carattere innovativo e funzionale di Trick è stato messo a sistema. Difatti, il tracciamento attraverso i vari componenti software studiati e sviluppati, è stato testato su due differenti filiere produttive, quali il tessile tradizionale e il tessile tecnico. La seconda filiera peraltro riguarda il workwear, quindi l’abbigliamento legato a divise da lavoro che prevede i tessuti resistenti a calore, fiamme ed antistatici.

Non resta che attendere con grande curiosità la messa in atto di tale sistema che garantirà di certo un futuro di qualità nell’etica di un futuro sostenibile.

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