Munch, uno dei più grandi esponenti del Simbolismo europeo, precursore dell’Espressionismo tedesco, indiscusso protagonista della storia dell’arte moderna, sarà a Roma da domani 11 febbraio e fino al 2 giugno 2025.
Nello Spazio Generali Valore Cultura di Palazzo Bonaparte, è stata inaugurata alle 17.30, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla Regina Sonja di Norvegia, la mostra “Munch. Il grido interiore”. Da domani 11 febbraio la mostra aprirà i battenti ad un pubblico presumibilmente vasto che potrà apprezzare una storia di vita nei 100 capolavori esposti.
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Munch torna a Roma dopo 20 anni
A distanza di 20 anni dall’ultima esposizione a Roma, Edvard Munch sarà celebrato fino al 2 giugno 2025 nella retrospettiva “Munch. Il grido interiore” nello Spazio Generali Valore Cultura di Palazzo Bonaparte, dopo l’esposizione nel Palazzo Reale di Milano.
La mostra monografica, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, in collaborazione con il Museo Munch di Oslo, è stata curata da Patricia G. Berman, profonda studiosa di Munch, che sottolinea quanto “la sua grandezza e la sua attualità stanno nell’aver messo in scena senza paure, senza nascondimenti, le sue angosce, che sono anche le nostre”. La mostra è stata appositamente “pensata immersiva affinché ognuno potesse ritrovare le proprie angosce”, sottolinea la curatrice.
Il mondo di Munch
L’universo, il percorso umano e la produzione artistica di Munch saranno raccontati attraverso 100 opere, tra le quali una delle versioni litografiche custodite a Oslo de L’Urlo, La morte di Marat, Notte stellata, Le ragazze sul ponte, Malinconia e Danza sulla spiaggia.
Nei 100 capolavori esposti si ravviserà l’espressione dell’arte di Munch che, per quanto si apprende dalla lettura dei suoi diari, ed utilizzando le sue parole “emerge dalla gioia e dal dolore, maggiormente dal dolore, sgorga direttamente dal più intimo dell’essere umano, dettata dal bisogno di aprire il proprio cuore”.
Munch ha dato espressione nelle proprie opere a quel mal di vivere acuto e quasi paralizzante, all’ansia esistenziale, all’inquietudine, alle passioni dolorose, all’amore, alla paura, all’angoscia, alla morte, alla malinconia che abitavano il suo cuore.
Una storia di stile, ma soprattutto una storia di vita, precaria e sempre in bilico tra malattia, sofferenza, alcolismo e depressione.
L’urlo di Munch senza tempo
L’angoscia dell’uomo è emotivamente sintetizzata nel capolavoro di Munch, L’urlo, che colpisce per il messaggio chiaro e la sua modernità, per il messaggio lancinante che grida dalla tela in maniera inequivocabile, che colpisce lo spettatore grazie allo stile pittorico crudo, al suo Simbolismo efficace e diretto.
L’urlo nacque durante una lunga passeggiata con degli amici, durante la quale, Edvard Munch, si fermò ad ammirare un incantevole tramonto norvegese in cui prevalente era il colore rosso sangue: tremante di paura, sentiva “che un grande urlo infinito pervadeva la natura”. L’urlo è una espressione assoluta, urgente, che lacera. La pennellata è nervosa, i colori violenti, il suo stile è inimitabile e senza tempo.
Orari
dal lunedì al giovedì 9.00-19.30
venerdì, sabato e domenica 9.00-21.00
Biglietti
Open € 22,00
Intero € 18,00
Ridotto € 17,00
Aperture straordinarie
Venerdì 14 febbraio 9.00-23.00 / Sabato 15 febbraio 9.00-23.00
Venerdì 21 febbraio 9.00-23.00 / Sabato 22 febbraio 9.00-23.00
Venerdì 28 febbraio 9.00-23.00 / Sabato 1° marzo 9.00-23.00
Dal 18 aprile fino al 27 aprile 9.00-21.00
Dal 1° maggio fino al 4 maggio 9.00-21.00
Dal 30 maggio fino al 1° giugno 9.00-23.00
Lunedì 2 giugno 13.00-00.00
Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111
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