Secondo i dati Aie, i social network influenzano l’acquisto dei libri per il 14% dei lettori
Sta andando in scena, in questi giorni, la fiera della piccola e media editoria di Roma e i dati forniti dall’Aie evidenziano un ruolo importante dei social media nella vendita dei libri. La ricerca è stata presentata proprio durante la rassegna editoriale, in programma dal 7 all’11 dicembre presso la Nuvola a Roma. I dati evidenziano, come detto, un ruolo chiave dei social media, che influenzano l’acquisto dei libri per almeno il 14% dei lettori. Le due piattaforme preponderanti in tal senso sono Instagram e Facebook, seguite a distanza da Youtube e TikTok e infine chiude Twitter. Una situazione che evidenzia il ruolo preponderante dei bookblogger, ormai figure chiave nell’enorme macchina editoriale.
Dietro ai social media troviamo altri canali tradizionali come l’esposizione in libreria, le classifiche sui siti di e-commerce e le interviste agli autori. Tutti questi scenari influenzano meno l’acquisto dei libri rispetto ai social media: una fotografia di come la realtà ormai è cambiata.
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I social e i libri
Il mondo dei social non si esaurisce con i bookblogger, ma è molto variegato. L’8% dei riflettori, infatti, riferisce di essere influenzato soprattutto da segnalazioni di amici e personaggi pubblici, mentre il 6% dai canali social degli editori. Ad essere influenzate dai social sono soprattutto le donne (16% contro il 13% degli uomini), mentre per ciò che riguarda la fascia d’età l’influenza maggiore si registra tra i 16 e i 24 anni, ma l’influenza rimane sostanziosa fino ai 64 anni, per poi scendere oltre quell’età.
“I social network sono una realtà oggi diffusa in tutte le fasce d’età e, per quanto riguarda l’editoria, un fattore di potenziamento di quello che è sempre stato un metodo molto efficace di promozione dei titoli, ovvero il passaparola. Non è un caso, infatti, che i consigli più seguiti siano proprio quelli degli amici e conoscenti. Allo stesso tempo, per gli editori essere presenti sui social e seguirne l’evoluzione è indispensabile” ha spiegato Cristina Mussinelli dell’Ufficio Studi Aie.
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