Un successo indiscusso e confermato dai fatti, quello dell’intrigante saggio di Aldo Cazzullo uscito quest’anno. L’opera del giornalista è la più venduta con 6 ristampe, 215mila copie per “Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito“.
La casa editrice HarperCollins pubblicatrice del libro, ha difatti annunciato la notizia del saggio più venduto sul mercato italiano da quando è stato pubblicato. Uscito il 26 Settembre, il saggio sta prendendo vita anche in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese per timbrare il proprio passaporto in giro per il mondo.
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Un insieme di idee e segni tratti e tradotti dalla ricotruzione del mito di Roma, iniziando dall’analisi di personaggi e storie. Un racconto che incuriosisce, rapisce e ragiona. Cazzullo regala, ancora una volta, la sua illuminante lettura e punto di vista.
Pagine di dettagli e curiosità pronte ad appassionare sia il lettore più studiato e preparato sia colui che si trova per caso nel racconto. Roma non è mai stata più eterna di ora, come gli antichi romani non sono mai stati più attuali. Alla base dell’attuale vita politica e della quotidianità. Ispirazione per poeti ed artisti. Creatori delle regole di guerra, architettura e diritto. Dettatori di stile e motivo di orgoglio, nonché fautori di una prima definizione di Nazione.
Cazzullo racconta con la sua abile mano la fondazione di Roma, dal mito letterario di Enea a quello di Romolo. L’età repubblicana, con gli eroi – tra cui molte donne – disposti a morire per la patria. L’avventura di golpisti come Catilina e di rivoluzionari come Spartaco, lo schiavo che ha ispirato ribelli di ogni epoca. La straordinaria storia di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto, due tra i più grandi uomini mai esistiti. E la vicenda di Costantino: perché se oggi l’Occidente è cristiano, se preghiamo Gesù, se il Papa è a Roma, è perché l’impero divenne cristiano.
Ma non solo, Cazzullo con questo saggio è anche sceso in campo con un tempismo invidiabile. Anticipando il trend di TikTok e divenuto addirittura un modo di dire: “Quante volte pensi all’Impero Romano?“. La domanda posta ad amici e fidanzati, rivelatasi poi una realtà estremamente persistente nelle menti. Il trend si è poi evoluto in “qual è il tuo Roman Impire?” proprio per indicare un pensiero fisso ricorrente.
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