Levi’s vs Brunello Cucinelli: il teatro legale della moda

Levi’s ha depositato un ricorso presso la Corte federale degli Usa, affermando una presunta violazione del marchio registrato nel 1938 da parte del brand umbro Brunello Cucinelli

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Moda e drammi vanno sempre a braccietto. Ogni giorno sul palcoscenico mondiale si assiste all’esibizione di attori di diversa scuola di recitazione nonché di differente provenienza. In fondo, senza questi battibecchi feroci sarebbe tutto più noioso, monotono e mancarebbe quel piccante tanto caro ai creativi del settore. Oggi, Levi’s e Brunello Cucinelli.

Martedi 23 Gennaio, è iniziato ad andare in scena l’opera teatrale tra l’azienda americana Levi’s e il brand neo miliardario Brunello Cucinelli. Il tema della serata è stato scelto da Levi Strauss nel momento in cui ha deciso di far causa all’umbro stilista: oggetto del contenzioso è l’etichetta rettangolare “tab”, trademark di Levi’s registrato da oltre 85 anni.

Le accuse a Cucinelli

Levi's vs Brunello Cucinelli
Levi’s vs Brunello Cucinelli

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, la denuncia depositata riguarda l’aver violato il brevetto dell’etichetta rettangolare da sempre posizionata sulla tasca posteriore del denim. Con la denuncia presentata da Levi’s martedi’ sera alla corte federale di San Francisco, sono state fornite anche 14 foto di capi di abbigliamento firmati Brunello Cucinelli. I lussuosi jeans sfoggiano quelle che dovrebbero essere copie “quasi identiche” della tab Levi’s popolarissime e segno identitario del jeans americano ritenuto un vero classico.

Andando in analisi, l’etichettina utilizzata da Brunello Cucinelli è in una versione abbastanza differente. Infatti, facendo una rapida visita sul sito del brand, si può vedere come il dettaglio sotto accusa è anch’esso applicato alla tasca posteriore dei jeans del brand umbro, ma sul lato opposto e completamente rivestito di brillantini color tortora.

Nel seconod atto dell’opera, Levi’s giustifica le sue preoccupazioni e accuse, dichiarando e sostenendo che i consumatori, ora spettatori, potrebbero confondersi e questo comporterebbe una perdita di vendite. Di conseguenza l’azienda soffrirebbe un “danno incalcolabile e irreparabile” alla propria reputazione.

Le scuse per Levi’s

Levi's vs Brunello Cucinelli
Levi’s vs Brunello Cucinelli

Le “scuse” che vengono, poi, chieste da Levi’s dovrebbe almeno prevedere il ritiro dal mercato dei prodotti interessati, il pagamento di danni per un importo non specificato e altre riparazioni varie. Prima di arrivare all’avvocato, Levi Strauss ha affermato di aver fatto alcuni tentativi pacifici per risolvere la drammatica disputa cercando di evitare il tribunale, ma senza successo perchè Brunello Cucinelli ha scelto uno snob mutismo selettivo.

Esattamente, dallo stilista italiano, per il momento, non sono pervenute dichiarazioni. Infatti, la società dell’imprenditore del cuore verde d’Italia, è stata contattata anche da Milano Finanza, ma non ha rilasciato commenti. Probabilmente il gesto di Cucinelli è andato oltre il semplice “prendere ispirazione“, andando a strimpellare una nota dolente che poteva essere benissimo evitabile.

Le precedenti edizioni dell’opera Levi’s

Levi Strauss probabilmente e giustamente soffre di gelosia ossessiva per il suo amatissimo tab. Perchè a dire il vero, non e’ la prima volta che l’azienda americana dei blue jeans cita in giudizio un brand di moda per la violazione del suo marchio di fabbrica.

Il gruppo Levi Strauss, oltre al riconoscibilissimo marchio Levi’s, conta in famiglia anche i figli Dockers e Beyond yoga. Negli ultimi anni, difatti, ha inaugurato il suo tuor di spettacoli in giro per il mondo, avendo come ospiti e interlocutori alle serate, due colossi del lusso francesi Lvmh e Kering, nello specifico portando sul palco cause nei confronti delle maison Kenzo e Saint Laurent.

L’azienda americana comunque dichiara di battersi con cotanta devozione anche per porre fine alle commercializzazione di prodotti contraffatti.

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