L’erotica noia della moda

Perché siamo annoiati dalla moda a noi contemporanea? L'erotica noia che ci pervade nasce dall'insoddisfazione per la moda convenzionale di oggi

Margherita Valigi
7 Min di lettura

Nella noia si prepara il terreno per la corsa al raggiungimento della fiammella della creatività, tra mediocrità e superficialità. Una fiamma che fortunatamente non si spegne mai, al massimo potrebbe affievolire ma resta sempre viva, alimentata dai sentimenti. Poi, d’improvviso, la nostalgia. Quel Sentimento che era permeato negli ultimi anni e che era la diagnosi dell’inesistenza delle emozioni e della mancanza di ispirazione. Così gli archivi sono diventati il salvagente nella disperata ricerca di reference per nobilitarli, esaltarli e ri-crearli. Ma non è bastato. La noia è rimasta e si sente radicata la mancanza delle grandi decadi del passato. Così la corsa continua.

Perché la moda annoia?

Da cosa è provocata quindi questa noia di sottofondo? Perché sembrano non esserci più i geni della moda? Di sicuro, non è un buon momento per la creatività e per sentirsi ispirati. Il mercato della moda è cambiato, ci sono sempre più pretese, regole finanziarie cui sottostare, priorità commerciali esasperanti. I brand indipendenti non sopravvivono e le grandi maison si fanno assorbire dai Gruppi del potere. Per la moda è un momento storico in cui la buona riuscita di una collezione si basa sulle campagne di marketing, sulla customer care e il prodotto passa direttamente in secondo piano. Ci si impegna più nel venderlo che a crearlo. 

Questo perché, parlando dalla più naturale culla della civiltà, nel momento in cui subentra la negazione del senso storico e avviene una sostituzione della storia e della cultura con l’economia capitalista e con la tecnologia, la strumentalizzazione di un archivio di magnifiche opere d’arte della storia della moda, porta al suicidio dello spirito ispirazionale. Un consumismo sfrenato che ha portato alla convinzione che se pubblicizzato nel modo giusto automaticamente si può vendere qualsiasi cosa. Di conseguenza, la creatività anche volendo fa fatica a sopravvivere e lo noia vince.

L’implosione emotiva

Un’altra “infame” motivazione è la globalizzazione che ha avvinghiato chiunque nascondendosi nei social. Si è costantemente bombardati e distratti da nuovi stimoli, dal confronto continuo con il lavoro progettuale altrui, dai più vicini ai più lontani fino all’altra parte del mondo. Si va in tilt in una implosione emotiva. Non si riesce a mantenere un’integrità nella propria visione creativa. Non si riesce a mantenere un proprio intimo immaginario puramente personale e radicato, costituito dal proprio essere, su cui costruire una propria creatività. Perché non sappiamo più chi siamo. Cambiamo costantemente rotta perché sembra esserci sempre qualcosa di migliore da raggiungere. Così facendo si diventa superficiali e si perde la visione critica pura e profonda. E la noia vince.

Siamo così annoiati dalla moda per colpa di questo momento storico in cui l’abbigliamento contemporaneo, quindi l’idea che si ha di questo, è già stata esplorato. Si è passati dalla rigidità e dalla formalità per antonomasia, ad una rivincita sociale diventata obbligatoria perdendo di valore e che ha provocato un’esasperata voglia di libertà. Uno specchietto per le allodole: ci sono state vendute false credenze sul come raggiungere una libertà che prometteva di sfuggire alla noia. Sono state infrante tutte le regole raggiungendo un punto di rottura in cui ci si è resi conto di essersi persi e di aver perso la propria unicità.

Di conseguenza, ora, ci troviamo in un periodo di transizione nell’attesa di un cambiamento, senza sapere come arriverà e da chi arriverà. Si è in attesa di qualcuno o qualcosa che proponga la genialità del decennio (nelle migliori delle aspettative). Quando arriverà in pochi lo coglieranno. I pochi sopravvissuti che hanno fatto della noia una dote. Coloro i quali sono sempre stati controcorrente, i veri non convenzionali d’animo. Coloro i quali, ora, stanno provando noia per ciò che viene offerto dalla moda. Una moda che non è mai stata più convenzionale di così.

Erotica noia salvatrice

Il già visto, l’appiattimento. E se fosse la noia stessa il fil rouge di tutte le attuali collezioni? Se è vero che la moda è lo specchio delle dinamiche sociali, allora la moda sta riflettendo giustamente la noia di fondo provata nella società attuale. Sicuramente si tratta di una lettura interiore che serve a percepire e per capire, magari risolvere. Se c’è la noia allora c’è la necessità di emozioni forti e continue, dirompenti e contrastanti. Il bisogno incessante di emozioni per sentirsi vivi. E non ci sono persone che ne necessitino più dei creativi stessi. 

Il timore nei confronti dell’apatia e della noia stessa. Un’erotica noia che ci turba ma ci piace. Perché ci porta a scoprirci e rinnovarci per provare e trovare quel qualcosa con cui farci travolgere. Contemporaneamente rimane semicoperto il motivo intrinseco del perché questa noia intrighi. Forse non vogliamo saperlo per paura di rompere l’incantesimo, per paura di perdere questo meccanismo ciclico di noia e non noia

Basti pensare ad un certo Platone, il quale sapeva che nel momento in cui ne si sente la mancanza, l’oggetto erotico attira verso di sé con la forza di una calamita. Ecco, quindi, la noia che ci manca per rinascere nelle emozioni pure e mantenere il nostro essere. La confusione, nessun orizzonte veramente appagante che porta alla più comune malattia dell’anima: l’insoddisfazione. D’altronde, come facciamo a far vagare la nostra mente nel sogno della moda e della creatività se non ci sono più appigli?

Tutto futile, vago e provvisorio. Quando la noia diverrà di moda, allora i non convenzionali non la proveranno più in questo modo. Perché la noia, a quel punto, sarà diventata noiosa.

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