La pelliccia per le chic-festività

Il capo per esprimere al meglio la propria personalità ed emanare delle vibes d'eccezione: la pelliccia come caratterizzatrice dei look per le festività

Margherita Valigi
7 Min di lettura

C’è chi dice che la pelliccia da indossare per essere cool dovrebbe differire in modello da quella della nonna, essere a pelo lungo e rigorosamente bianca. Sì al vintage, ma scelto. In realtà, ogni pelliccia racchiude in sé una personalità da far vivere, interpretare e tirar fuori. Che sia un visone nocciola, una volpe bianca o un fancy leopardo, l’importante è che sia vintage.

Prima demonizzate e poi riaccettate in società, le pellicce vere ma obbligatoriamente vintage sono state ricredute e considerate sostenibili, rispetto alla produzione sintetica di faux fur. Infatti, l’industria punta sulla tracciabilità e la valorizzione di capi esistenti.

La pelliccia per essere fancy chic

Pelliccia di Kate Moss
Pelliccia di Kate Moss

Come si può abbinare la pelliccia “della nonna” per essere freschi, per distinguersi e trasmettere un mood tutto personale? Un punto di partenza che può tornare utile, è cercare reference di look tra fashion icon, repertorio costumi di film e serie tv e sicuramente le passerelle (fonte primaria di tendenze e suggerimenti inconsci).

Per prima prima cosa, si analizza il modello e il tipo di pelo che si ha nel proprio armadio o che è stato scovato una domenica mattina al mercato. Secondo passo, nel caso in cui non si abbia abbastanza confidenza con questo capo, indossarla davanti allo spechio, capirne i movimento e abituarsi alla pesantezza. Può capitare di non sentirsi a proprio agio vestiti in pelo, ciò, purtoppo, è dovuto ad una non-abitudine nel vivere la normale eleganza dell’epoca. Ma, nessuna paura, anzi risulta più facile così potersi distinguere.

Ad ogni modo, dopo aver camminato in soggiorno in fur, si apre l’armadio e si tirano fuori i capi preferiti, più comodi, o i più basic, ed ancora i più stravaganti. Da qui, l’inizio della magia…

La pelliccia di leopardo

Nel caso della super posh pelliccia di leopardo, risulta interessante farla cadere su un jeans dalla tela pesante ed un lavaggio non troppo scuro, una t-shirt grafica ed un texano nero usato, come insegna Carolyn Bessette.

Un altro esempio, ultra chic, è pensare alla pelliccia leo come il dipinto sulla tela vuota. Una tela nera composta da un addolcente dolcevita in cashemere, un pantalone satoriale preso non troppo sul serio dal taglio Dolce&Gabbana, ed un trochetto dal tacco misurato.

Altimenti si accompagna il leo con accessori di altrettanto livello “estroso”: il rosso lacca unito al pelo leopardato. Morbidezza e destrutturazione, rigidezza e lucentezza. Quindi, si lavora per contrasti e si pensa subito a mary jane laccate e borsa a spalla, od anche a mano, in vernice rossa brillante. Un maglione “pesantone” dal collo rigido altezza mento e polsini a metà palmo in un panna caldo, una mini mini gonna in panno sulle stesse tonalità e perché no, calze rosse o panna, a seconda delle preferenze.

La pelliccia a pelo lungo

Pelliccia di Carrie Bradshaw
Pelliccia di Carrie Bradshaw

Pelliccia a pelo lungo, collo ampio e lunghezza midi ed è subito Sarah Jessica Parker in Sex and the City. La mitica che gironzola in slingback, rigorosamente senza calze ma smalto rosso, mini dress svolazzante e sigaretta tra le labbra. Capello selvaggio e naturale, un filo di trucco e sigaretta alla mano. Una pelliccia indossata cosi, con nonchalance, e come insegna Carrie, ci si va anche allo stadio per un drama amoroso.

Altrimenti, per rimanere nel mood effortless, curato ma sembrando elegantemente imperfetti, si fa come la pelliccia bianca corta alla vita di Kate Moss che l’ha accompagnata in svariati party coprendo i vestiti-camicia da notte in satin dagli spacchi vertiginosi e lingerie a vista e scoprendo le gambe. Un po’ infiliata, un po’ scivolante sulla spalla, la pelliccia che cade sulla borsa morbida da stringere in mano, e sandali con tacco minimali.

La selvaggia in lupo marrons glacés

Pelliccia di Dan Aykroyd
Pelliccia di Dan Aykroyd

Un modello a dir poco perfetto, era quello della pelliccia indossata da Dan Aykroyd in “Una poltrona per due” sotto la pioggia. Pesante, fantasticamente ingombrante ed estremamente naturale con le sfumature del suo pelo. Probabilmente tra le più facili da reperire nei mercati vintage e la più utilizzata dagli uomini negli anni ’80.

Una pelliccia da addolcire con colori pastello, seta o da usare per creare una personalità eccentrica, dal mood “non mi interessa nulla di nessuno”. Un po’ rock, un po’ groupie, un po’ casuale. Da abbinare a stampe vintage, cappelli da cowboy, jeans rilassato vita bassa e una adidas gazzelle del proprio colore preferito.

La sostenibilità delle pellicce

La questione della effettiva sostenibilità delle pellicce è stata “regolamentata” dall’Iff (International Fur Federation), a novembre 2023, lanciando una nuova certificazione, dedicata alle pellicce vintage e pre-loved, denominata “Furcycle”. In questo modo, chi possiede una pelliccia, magari tramandata, nonché conservatrice del ricordo affettivo per una nonna, è incitato a donarle una nuova vita.

Furcycle sarà un’etichetta applicata ai capi in pelliccia vintage o “di seconda mano”, dopo un processo di ispezione da parte di maestri pellicciai professionisti certificati, per garantire qualità e autenticità. L’etichetta verrà in seguito caricata sulla piattaforma “Trace Now” per fornire tutte le informazioni sul tipo di pelliccia, le origini, il produttore, il luogo e un possibile anno di produzione.

Se uno dei prodotti etichettati Furcycle viene in seguito riparato, pulito o rimesso a modello, l’azione deve essere inserita su un registro di manutenzione digitale, per permettere ai consumatori di conoscere anche le possibili lavorazioni effettuate.

Quindi, non bisogna temere di essere etichettati per aver indossato fur. Il vintage è uno stile di vita che racchiude in sé un vero mondo, da cui bisogna imparare e cogliere le varie opportunità. Le pellicce oltre ad essere estremamente stilose, possono regalare ricordi che scaldano il cuore.

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