Le Primo: il potere dell’emozione e del cambiamento nel nuovo singolo “Porpora” – INTERVISTA

Intervista a Linda e Alessandra Primo: il duo romano ci accompagna in un viaggio sonoro che racconta la lotta interiore e la rinascita

Martina Onorati
8 Min di lettura

Le Primo, duo elettropop romano formato dalle sorelle Linda e Alessandra, torna con un nuovo capitolo musicale che promette di scuotere l’anima. Dopo il successo di brani come “Immunodepressi” e “Mille giri”, le due artiste presentano “Porpora”, un singolo che esplora la lotta interiore tra l’ego e i sentimenti genuini. Questo nuovo lavoro segna una fase di transizione nella loro carriera, unendo introspezione, vulnerabilità e rinascita in un viaggio musicale profondo. Con uno stile unico, definito “di nicchia” e “europeo”, Le Primo continuano a superare i confini dell’ordinario, preparandosi a conquistare nuove vette artistiche.

“Porpora” sembra essere una riflessione profonda sui conflitti interiori tra ego e sentimenti genuini. Qual è stato l’ispirazione principale dietro il testo di questa canzone e come avete lavorato per tradurre questi temi in musica?

L’ispirazione principale dietro “Porpora” nasce dal desiderio di esplorare le lotte interiori che spesso viviamo tra ciò che sentiamo realmente e ciò che l’ego ci impone di essere per proteggerci. Abbiamo pensato a melodia e testo che rispecchino sia l’intensità emotiva, sia la vulnerabilità di questi sentimenti. L’uso di strumenti e arrangiamenti musicali volutamente contrastanti ci ha aiutato a rafforzare la tensione tra i due poli. Edoardo Cicchinelli ci ha aiutato a tradurre tutto questo con la sua produzione magica.

Il colore “Porpora” ha un significato simbolico forte nella vostra canzone, rappresentando l’inizio e la fine. Come avete scelto questo colore e quale ruolo gioca nel messaggio complessivo del brano?

Il colore “Porpora” l’abbiamo scelto proprio per rappresentare questo ciclo, l’inizio e la fine, la chiusura di una fase e l’apertura a qualcosa di nuovo. Abbiamo pensato al colore dell’alba e del tramonto e sintetizza perfettamente il messaggio della canzone: la consapevolezza del conflitto e la possibilità di rinascita attraverso di esso.

In che modo “Porpora” segna una conclusione e, al contempo, un nuovo inizio nel vostro percorso artistico?

Potete darci qualche anticipazione su come il vostro progetto musicale si evolverà in futuro?

Porpora” è un punto di arrivo, ma anche una transizione. Conclude un capitolo della nostra evoluzione artistica incentrato sull’introspezione e l’esplorazione delle emozioni più profonde, mentre ci prepara per una nuova fase, in cui intendiamo sperimentare nuovi suoni e nuovi temi. Il futuro del nostro progetto musicale sarà sempre più orientato a spingere i confini dell’ordinario. Non vediamo l’ora di condividerlo con voi.

Durante quest’anno, avete avuto l’opportunità di esibirvi su numerosi palchi romani e di diventare residenti del Vinificio. Quali sono state le esperienze più significative per voi e come hanno influenzato la vostra musica e la vostra crescita artistica?

Esibirci su diversi palchi romani ci ha permesso di connetterci profondamente con il nostro pubblico e di mettere alla prova la nostra musica in ambienti differenti. Sicuramente tra le più significative e stimolanti non possiamo non citare Fabrique du Cinema e Pigneto Film Festival. Essere residenti al Vinificio è stata un’esperienza fondamentale: ci siamo sentite a casa e ci ha dato la possibilità di costruire una relazione stabile con la nostra città e sperimentare in tempo reale l’impatto delle nostre idee musicali.

Il vostro lavoro è stato descritto come “nicchia” e “qualità”, e avete ricevuto riconoscimenti da diversi media e personalità pubbliche. Come vi sentite riguardo a queste definizioni e a questi riconoscimenti, e come influenzano la vostra visione artistica?

Essere descritte come “nicchia” e “qualità” ad essere sincere è un riconoscimento che accogliamo con orgoglio. Non abbiamo mai cercato di seguire tendenze mainstream, ma piuttosto di creare qualcosa che ci rappresentasse autenticamente.

In che modo il vostro background romano e la scena musicale locale hanno contribuito alla vostra identità artistica e al vostro stile musicale?

Roma ha un’influenza profonda su di noi, sia a livello artistico che culturale. La sua scena musicale è ricca di contrasti e diversità, il che ci ha permesso di esplorare vari generi e sperimentare senza limiti. Questo vale anche per alcune altre città che abbiamo visitato e ci sono rimaste nel cuore e che ci hanno regalato nuovi spunti.

Avete menzionato che la canzone esplora come l’ego possa cercare di dominare i sentimenti veri. Quali sono state le sfide principali nel cercare di rappresentare questo concetto attraverso la musica e quali reazioni sperate di suscitare nei vostri ascoltatori?

Volevamo che l’ego fosse percepito, ma non in maniera opprimente. Speriamo che gli ascoltatori possano identificarsi con questa lotta interna e sentirsi liberi di riflettere su se stessi, lasciandosi guidare non solo dalle parole, ma anche dall’istinto e dal cuore.

Con la vostra musica descritta come “non convenzionale” e “europea”, come vedete il vostro progetto collocarsi nel panorama musicale contemporaneo? Quali influenze europee hanno contribuito al vostro sound e alla vostra visione artistica?

Il nostro sound non convenzionale riflette la nostra volontà di non seguire gli schemi classici della musica pop, elettronica o mainstream. Ci sentiamo fortemente influenzati dal panorama musicale europeo, da sempre, abbiamo avuto come idoli assoluti artisti nordici e francesi, soprattutto per il genere che amiamo, la contaminazione è stata inevitabile

Qual è stato il processo creativo dietro la produzione del video di “Porpora”, e come ha contribuito a raccontare la storia e il messaggio della canzone?

La penna che ha tradotto Porpora da sensazione a testo è quella di Alessandra. Il colore è sicuramente di Linda con il suo contributo alla melodia e alla musica. La produzione che ha dato vita al brano come lo ascoltiamo oggi è di Edoardo Cicchinelli. Siamo una folle bellissima squadra. Per lasciare l’immaginazione libera abbiamo scelto di non fare un video, abbiamo optato per foto e artworks che evocassero i colori chiave e le sensazioni come in un dipinto. In questo ringraziamo Roberto Parisi e Francesca Palamidessi, sono stati preziosi nel viaggio.

Guardando al futuro, quali sono le vostre aspirazioni per la vostra carriera musicale e quali nuovi progetti o collaborazioni avete in programma?

Guardiamo al futuro con grandi aspettative. Vogliamo continuare a evolvere artisticamente, esplorando nuovi palchi, nuove opportunità, territori sonori e visivi. Soprattutto, sapere di continuare a fare musica insieme ci riempie di energia e di soddisfazione.

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