Il 2023 anno dedicato al letterato, filosofo e poeta, che gli studenti ricordano soprattutto per I promessi sposi
Proiettato nella cultura romanticistica italiana ed europea, Alessandro Manzoni a centocinquanta anni dalla morte viene omaggiato per la sua grandezza letteraria e culturale. Il 22 maggio 2023 si chiuderà il progetto a lui dedicato che ha visto e vede impegnati docenti di ogni ordine e grado, istituti culturali e organizzazioni di paesi esteri.
Il suo genio di scrittore lo ha evidenziato nella linguistica, nella poesia, nello studio dei gerghi popolari e dialettali. Tutti gli studenti ricordano il periodo scolastico in cui si studiavano le sue opere, prima fra tutti i Promessi Sposi.
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I Promessi Sposi e l’attuale critica letteraria
L’attuale critica letteraria mette il Manzoni al centro di un intreccio culturale dove i fattori quali la filosofia, la letteratura e la storia, diventano un tutt’uno per comprendere quei processi di trasformazione linguistica che ci hanno portato all’attuale lingua parlata.
Nello scrivere I Promessi Sposi sembrerebbe, secondo alcuni critici, che egli avesse composto la sua opera letteraria come atto di accusa agli occupanti austriaci, facendo passare il testo come un romanzo di pura fantasia. Il romanzo, che è ambientato nelle zone intorno alla Milano della metà del seicento, trarrebbe ispirazione dalle vicende di un suo trisavolo che viveva vicino a Lecco.
Il messaggio che lasciavano al lettore Renzo e Lucia non era null’altro che il desiderio di riscatto del popolo sull’oppressore: la giustizia opera in modo certo davanti agli oppressori e a quelli che usano la loro autorità per inginocchiare il popolo.
Non solo Promessi Sposi…
Tra le opere più significative non si possono dimenticare: In morte di Carlo Imbonati, il Conte patrigno che viveva con sua madre Giulia Beccaria, che immagina gli venga in sogno per dargli buoni consigli; Gli Inni Sacri, scritti dal Manzoni dopo la sua conversione e che riguardano La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione e La Pentecoste, mandano una serie di messaggi morali ad un popolo che si vuole altruista e onesto nel solco delle prescrizioni della fede cristiana; le due tragedie Il Conte di Carmagnola e Adelchi, dove la prima racconta della caduta in disgrazia del capitano di ventura Francesco di Bartolomeo Bussone e, la seconda, di un eroe , cristiano e con nobiltà d’animo, che nella caduta del Regno Longobardo si trova a confrontarsi con la crudele malvagità di suo padre Desiderio e con l’altro belligerante Carlo; Storia della colonna infame, che racconta della denuncia di Caterina Rosa, una donnetta popolana, verso due presunti untori che si erano resi responsabili di aver seminato la peste, un racconto che mette in luce come umili contadini erano vittime della barbarie di una giustizia forte con i deboli e gli ultimi; Il 5 maggio, un’ode che ricorda la morte di Napoleone e lo fa esaltandone gli aspetti spirituali e le sofferenze dell’esilio.
I suoi testi, come quelli del sommo Poeta, hanno lasciato una traccia indelebile nel panorama culturale e linguistico dell’italiano. I suoi “cenci risciacquati in Arno” sono stati un esempio di rinnovamento culturale che ha pervaso l’intera Europa in un momento storico in cui non esisteva nessun concetto di egualità geografica rivolta al miglioramento della realtà sociale.
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