Uno studio condotto dall’Università di Gotenber, in Svezia, potrebbe finalmente aver trovato la risposta ad uno dei quesiti riguardanti l’infertilità maschile. Perché alcuni uomini non sono in grado di produrre spermatozoi funzionanti? Secondo gli studiosi svedesi la risposta si troverebbe in una proteina mancante, da loro chiamata MC2. Un gene strategico che permetterebbe agli spermatozoi di nuotare e quindi raggiungere l’ovulo per fecondarlo.
Una scoperta che potrebbe essere utile non solo per la cura dell’infertilità ma anche per la produzione di un contraccettivo maschile che sia finalmente efficiente. Lo studio, comunque, si trova ancora in uno stadio embrionale, ma non per questo la scoperta deve essere ritenuta meno importante.
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Lo studio sui topi per comprendere l’infertilità maschile
Il team di esperti dell’università svedese è giunto a questa strabiliante scoperta grazie ad uno studio condotto su alcuni topi di laboratorio. Lo scopo della ricerca era proprio quello di comprendere quali fossero i fattori determinanti dell’infertilità dell’uomo, che nel 15% dei casi è causata da elementi genetici.
Il punto di svolta è arrivato quando gli scienziati hanno identificato una nuova proteina, da loro soprannominata ‘MC2’. Questa svolge un ruolo cruciale nella formazione di sperma che sia in grado di muoversi autonomamente. Confermata questa prima scoperta, gli esperti hanno quindi deciso di procedere con le sperimentazioni sui topi. Proprio in questa fase è venuto alla luce che le cavie prive del gene MC2 non erano in grado di riprodursi.
La proteina si trova nel “collo” degli spermatozoi ed è necessaria a creare un collegamento tra la “testa” e la “coda” del gamete maschile. Quindi, in assenza di MC2, gli spermatozoi sono perfettamente formati ma inutili, perché non in grado di muoversi e quindi di fecondare.
Lo stesso gene non provoca problemi alle donne
Una terza scoperta fondamentale all’interno dello stesso studio ha permesso di confermare l’assenza di problematiche legate a questo gene nelle donne. Quest’ultimo, infatti, non si trova sul cromosoma sessuale e quindi non impatta in alcun modo la capacità riproduttiva femminile, mentre nei topi maschi provocava la sterilità. Kexin Zhang, dottoranda nel Dipartimento di chimica e biologia molecolare dell’università di Göteborg, ha spiegato che “la ricerca ha contribuito a migliorare la comprensione delle cause dell’infertilità dovuta all’assenza della testa degli spermatozoi, nota come sindrome degli spermatozoi acefali. Finora la causa di questa diagnosi era sconosciuta“.
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