A poco meno di un anno dall’uscita di “Canzoni da Intorto”, Francesco Guccini ritorna sulla scena musicale italiana con “Canzoni d’osteria”, pubblicato venerdì 10 novembre.
Un nuovo disco, una nuova tappa nel percorso iniziato nel 1967, che potrebbe essere descritto come una sorta di “raccolta di canti popolari selezionati dal Maestro, rivisitati in chiave strettamente personale, per un soggettivo viaggio tra culture e tradizioni nascoste, veri e propri gioielli del repertorio nazionale ed internazionale”.
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L’album sarà composto da 14 tracce che permetteranno di ripercorrere una storia di culture e tradizioni nascoste. Punto di partenza sarà “Bella Ciao”, canzone simbolo della resistenza riadattata per essere “simbolo di protesta internazionale”. “Molte donne iraniane cantano Bella Ciao” – spiega Guccini, parlando della decisione di cambiare una parola del testo – “al posto de l’invasore ho messo l’oppressore perché in Iran non c’è invasione, ma oppressione”.
“Canzoni d’osteria”, Guccini guarda al passato
“Canzoni d’Osteria” è il secondo capitolo di un progetto iniziato con “Canzoni da Intorto”, di cui appare essere senza ombra di dubbio il continuo. Una raccolta che ci porta a conoscere il mondo conviviale delle taverne, delle cene rimpatriate con gli amici e delle cene accompagnate dagli stornelli. Il cantautore ci conduce in un mondo che sembra ormai perso per sempre, ma che costituisce ancora la base della nostra cultura.
Nel suo nuovo disco, Guccini cerca di restituirci il passato ma con uno sguardo anche al presente grazie alle rielaborazioni tipiche dello stile del “Maestro”. Si tratta dunque di un lavoro di riscoperta dal sapore vintage e ormai distante nel tempo, ma al contempo attuale. Guccini parla di tradizione, racconta epoche antiche in una chiave nuova, mosso dal forte desiderio di “riportare alla luce un patrimonio artistico dal valore incommensurabile, ripulito dalla coltre di polvere causata dal trascorrere del tempo. Un’esplorazione delle nostre radici, un ritorno alle origini che profuma di storia, di famiglia, di casa. Il tutto, chiaramente, con l’originalità del musicista che ben conosciamo e che, grazie alla sua firma inconfondibile, abbiamo imparato ad amare”.
“Canzoni d’osteria” disponibile in 5 formati
Il nuovo progetto di Guccini si presenta coraggioso in tutti i sensi possibili. Non solo c’è la ricerca di sonorità ed emozioni antiche, ma per rieducare le generazioni all’ascolto il cantautore modenese ha deciso di non promuovere o vendere il disco sulle piattaforme digitali. “Canzoni d’osteria” potrà essere quindi acquistato solo nei negozi e nei loro siti in 5 formati: CD, CD limited edition, vinile, vinile limited edition, e per i più esperti in un doppio vinile in edizione esclusiva.
In un mondo in cui la musica fruisce sempre più in streaming, Guccini va controcorrente e ci spinge a fermarci per toccare con mano il risultato del suo duro lavoro.
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