Pisa, Palazzo Blu acquisisce Il buon Samaritano, Carofano: “Riminaldi fu un artista raro, vi spiego perché”

Il professor Pierluigi Carofano, storico dell'arte, ci ha rivelato interessanti e inediti dettagli sul quadro di Orazio Riminaldi

Martina Onorati
5 Min di lettura

Un anno dopo l’acquisizione della Samaritana al pozzo di Artemisia Gentileschi, la fondazione Pisa presenta una nuova straordinaria opera per il Museo di Palazzo Blu e la città di Pisa. Si tratta di un dipinto del celebre Orazio Riminaldi (1593-1630), pittore pisano formatosi a Roma nelle più prestigiose botteghe del tempo e rientrato a Pisa per realizzare la cupola del duomo di Pisa, in occasione del restauro della cattedrale coordinato da Curzio Ceuli. Il buon Samaritano (1625-1630) entra così a far parte dell’iter museale di Palazzo Blu e sarà visibile a ingresso gratuito fino a domenica 26 novembre.

Il professore e storico dell’arte Pierluigi Carofano, ci ha parlato nel dettaglio dell’opera, rivelando interessanti particolari sulla realizzazione, lo stile adottato dall’artista, e cosa è stato rivelato dopo il restauro.

Pierluigi Carofano
Pierluigi Carofano

Il dipinto rientra dunque in una costellazione d’interventi realizzata dalla Fondazione Pisa con l’obiettivo di rivalutare un periodo storico-artistico, quello della Pisa medicea, tradizionalmente ritenuto povero di episodi significativi.

Renzoni: “Acquistare opera preziosa per dare valore alla città di Pisa”

“Per Pisa – sottolinea Stefano Renzoni, storico dell’arte e curatore del volume che raccoglie gli studi compiuti sul dipinto – gli acquisti di opere, mostre e relativi cataloghi realizzati negli anni, esprimono uno sforzo non banale da parte della Fondazione per riassegnare il giusto valore ad un periodo storico che fu assai importante per la nostra città e animato da artisti di primissimo piano”.

Bracci Torsi: “l’ultimo splendido dipinto di Riminaldi”

 “Il buon samaritano è l’ultimo splendido dipinto di Orazio Riminaldi – ha dichiarato Cosimo Bracci Torsi presidente di Palazzo Blu – acquistato dalla Fondazione Pisa, che entra nella nostra collezione. Esso si aggiunge agli altri dello stesso autore già presenti e va ad arricchire il nucleo di opere rappresentativo di un grande momento della pittura, forse meno noto, legato alla nostra città. Dopo la lunga crisi seguita alla conquista fiorentina, dalla metà del Cinquecento Pisa iniziò la sua rinascita come seconda città del principato Mediceo“.

Esposizione dell'opera Il buon Samaritano di Orazio Riminaldi
Esposizione dell’opera Il buon Samaritano di Orazio Riminaldi

Il professor Carofano e i dettagli dell’opera

L’importanza del quadro acquistato dalla Fondazione deriva dalla rarità dell’artista. Di Riminaldi infatti – spiega Carofano – si conoscono pochissime opere. Uno dei motivi è sicuramente la sua morte prematura, oltre al fatto di aver realizzato grandi pale d’altare che sono nelle chiese e un grande affresco che si trova nel Duomo di Pisa“.

Questo dipinto – continua il professore – è fondamentale per la ricostruzione dell’ultima fase di carriera dell’artista, che coincide con la fine della sua breve vita, avvenuta nel 1630 a Pisa a causa della peste. L’opera mantiene una luminosità tipicamente caravaggesca, ma allo stesso tempo su un’impostazione di stampo classicista. Se si osserva attentamente il quadro si nota che il nudo è ripreso dalla scultura classica – che all’epoca si trovava a Roma, a Villa Medici”.

Riminaldi fu un artista estremamente raffinatoaggiunge – che è riuscito a unire le due anime della pittura di primo ‘600: quella caravaggesca e quella classicista di stampo carraccesco, dunque si tratta di un’opera di sintesi. Altro aspetto importante del quadro è la preziosità dei materiali utilizzati per dipingerlo. Ciò significa che era destinata ad un committente di gande lustro: si presuppone sia il medico Giovan Battista Casali – a dimostrarlo è il dettaglio della borsa raffigurata con all’interno strumenti medici e l’applicazione dell’unguento sul corpo del malato. Oppure, secondo un ulteriore ipotesi, potrebbe essere stata commissionata da una confraternita ospedaliera o di assistenza ai malati.

Il buon Samaritano di Orazio Riminaldi, dettaglio dell'opera
La borsa con all’interno materiali medici, dettaglio dell’opera “Il buon Samaritano” di Orazio Riminaldi

Il restauro dell’opera è stato di rivelazione perché ha mostrato la figura del mulo-cavallo che c’è in fondo a sinistra – che prima non si vedeva – e dunque parliamo di un recupero molto significativo. Proviene da un Palazzo molto importante dell’Aquila e ora – conclude Pierluigi Carofano – è esposta alla sala dedicata a Riminaldi al Palazzo Blu“.

dettaglio dell'opera di Riminaldi
l’applicazione dell’unguento e il mulo-cavallo in fondo a sinistra, dettaglio dell’opera

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