Il 26 dicembre è, per tradizione italiana, l’ultimo giorno prima di Capodanno in cui le famiglie italiane si ritrovano insieme per festeggiare le festività natalizie. Ma è così in tutto il mondo? La festività di Santo Stefano è in realtà un momento di festeggiamento riservato a pochi Paesi nel mondo. Oltre all’Italia, infatti, è una ricorrenza anche in Austria, Croazia, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Romania, Svizzera, Ungheria e Ucraina.
Il giorno dedicato al protomartire Stefano è riconosciuta come una festività religiosa, ma non è una festa di precetto, ovvero un giorno in cui tutti i fedeli sono tenuti ad assistere alla messa. Proprio per questo solamente determinati Paesi hanno deciso di riconoscerla come festività. Una particolarità del 26 dicembre, poi, riguarda i Paesi anglofoni che in questa giornata che segue il Natale hanno una tradizione tutta loro: il Boxing Day.
Cos’è il Boxing Day dei Paesi anglofoni
Il Boxing Day o “Giorno delle scatole” è una giornata di festa che richiama l’usanza antica di dedicare il giorno successivo al Natale a regalare scatole contenenti dei doni alle persone più bisognose. Ad oggi, però, la giornata indica l’inizio dei saldi invernali e diventa quindi il momento in cui i cittadini si riversano nei centri commerciali e nei locali per acquistare prodotti a prezzi vantaggiosi.
Il Boxing Day è festeggiato nel Regno Unito, in Canada, in Nuova Zelanda, in molte colonie inglesi, ma non negli Stati Uniti, in cui il 26 dicembre è un giorno come gli altri. Un’altra particolarità di questi Paesi, è che il Boxing Day non è in realtà un giorno fisso. Questo infatti non cade mai di sabato o domenica, per cui quando serve viene spostato al 27 o al 28 dicembre.
Perché si festeggia Santo Stefano?
Il 26 dicembre è quindi la giornata in cui si celebra il primo martire della religione cristiana. Santo Stefano, secondo gli Atti degli Apostoli, fu condannato a morte per blasfemia e venne giustiziato tramite lapidazione. Questo fu uno dei primi discepoli di Gesù e il primo martire riconosciuto dal Cristianesimo, in quanto nel 36 d.C. venne denunciato dal sinedrio, ovvero la massima autorità politico religiosa della Gerusalemme ebraica.
Secondo la tradizione, nel momento in cui gli venne chiesto di rinnegare la sua religione, Stefano si rifiutò, ribadendo la sua professione di fede. Per questo il cristiano venne lapidato e quindi riconosciuto come “martire“, ovvero come testimone ucciso per la sua fede. La festività è stata quindi introdotta per prolungare le festività del Natale, in quanto fino al 1946 il 26 dicembre era un giorno lavorativo. Dal 1947, il giorno successivo al Natale e quello alla Pasqua vennero dichiarati giorni di festa.
© Riproduzione riservata