Si stanno pian piano svelando le intenzioni se non la strategia che sarà, ahimè, adottata nel momento in cui il Re della moda italiana Giorgio Armani dovrà raggiungere un altro “regno”, quello Celeste. Ma ovviamente nulla sarà lasciato al caso.
Il piano esiste già da tempo. Infatti, nel 2016 stava prendendo forma con la creazione della Fondazione Armani che attualmente detiene l’1% della società a completamento del 99% in mano allo stilista. “La Fondazione – ha chiarito Armani in una nota diffusa dal Gruppo – assicurerà nel tempo che gli assetti di governo di Armani si mantengano stabili, rispettosi e coerenti con alcuni principi che mi stanno particolarmente a cuore e che da sempre ispirano la mia attività di designer ed imprenditore”.
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Lo statuto di Giorgio Armani
Si dice spesso che le aziende e le fondazioni siano immortali. Nel momento in cui non ci sono eredi diretti, la successione viene definita attraverso strategie che ne gestiscono i rapporti, evitando all’azienda possibili fallimenti.
Infatti, l’ Articolo 4 dello Statuto con oggetto “Principi fondanti” è il vero tesoro del Gruppo. Questi principi, spiega lo stilista, “sono basati su: autonomia e indipendenza, un approccio etico alla gestione con integrità e correttezza, un’attenzione all’innovazione e all’eccellenza, priorità assoluta allo sviluppo continuo del marchio Armani sostenuto da adeguati investimenti, una gestione finanziaria prudente ed equilibrata, un limitato ricorso all’indebitamento e un cauto approccio alle acquisizioni. Con questa scelta all’insegna della continuità, garantita dalla Fondazione e dai miei eredi, voglio rassicurare tutte le persone del Gruppo”.
Per quanto riguarda la ben nota estetica armaniana, il documento impegna la società alla “ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato con attenzione al dettaglio e vestibilità”. Il suo gusto estetico, rigoroso e morbido allo stesso tempo, la sua predilezione per la semplicità e il calore, rappresenta un’armonia perfetta tra eleganza, benessere e una personalità sofisticata e raffinata.
L’eredità del Re Armani
Giorgio Armani è stato un pioniere nella moda, non solo per i suoi design innovativi e la sua attenzione all’eleganza, ma anche per la lungimiranza nell’utilizzo di tecnologie digitali per promuovere la Maison.
Sin dall’inizio della sua attività, Armani ha sempre avuto un’impronta visionaria. Non si è mai accontentato di seguire le tendenze, ma ha sempre cercato di crearle, dimostrando una grande capacità di adattarsi ed evolversi nel mondo in continuo sviluppo della moda.
La sola regola che segue è quella dell’istinto. Sviluppa i progetti a modo suo, e questo “armanizza” tutto, producendo risultati omogenei ma anche vari come egli stesso definisce e si definisce. Per questo motivo è profondamente rilevante lasciare in successione traccia definita del suo essere.
Giorgio Armani ha piena consapevolezza del valore intrinseco del patrimonio culturale prodotto dal gruppo nel corso di oltre 45 anni di attività e vuole mantenerlo e ampliarlo nel rispetto della sua filosofia estetica e del suo dinamismo creativo. Perché come egli stesso afferma, la moda, che sembra vivere in un eterno presente, ha necessità di riflettere su se stessa e sulle proprie radici proprio per proiettarsi nel futuro, accompagnando e spesso anticipando i grandi mutamenti sociali. Ricordarci come siamo stati ci aiuta a capire come potremo essere.
La guida all’immortalità
Armani con questo Statuto ha regolato tutta la governance della società: come agire in qualsiasi occasione, regole precise per evenienze di ogni tipo, come operare in determinate situazioni. Non è possibile modificare lo Statuto se non con un voto unanime da parte del cda, composto dalle nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio e il nipote Andrea Camerana, figlio della sorella Rossana, il manager e spalla destra dello stilista, Pantaleo Dell’Orco, e l’imprenditore nonché fondatore di YOOX, Federico Marchetti.
Perciò, al momento della successione la Fondazione deterrà le azioni di Armani con voto, in questo modo le regole e la volontà di Armani insieme ai principi e ai valori fondanti saranno garantiti. Chiunque deterrà le quote Armani potrà cederle ma rimarranno sempre quelle appartenenti alla Fondazione. Lo Statuto disciplina le regole della Fondazione e di conseguenza la Giorgio Armani Spa. Inoltre, il 50% dell’utile della Fondazione andrà agli shareholders, ossia agli eredi designati. Non solo, una eventuale quotazione in borsa richiederà il voto favorevole della maggioranza dei membri presenti nel cda decorso il quinto anno successivo all’entrata in vigore dello Statuto.
Il Visionario Giorgio Armani, con la stesura dello Statuto, ha lasciato uno spirito guida per tramandare e conservare, una logica estensione di se stesso per poter lasciare un’impronta personale in eterno.
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