Ufficio appartenente allo Stato, l’Archivio di Napoli è finito al centro della bufera mediatica a causa di una notizia che sta lasciando il mondo della cultura sgomento. Pare che il 7 dicembre 2024, nei saloni dello stabile partenopeo, sia stata ospitata una festa di matrimonio privata che avrebbe messo a soqquadro il luogo. Tavole imbandite, musica ad alto volume, champagne, sigarette e persino fumo artificiale hanno fatto da cornice ad un impensabile party con 300 invitati, svoltosi tra preziosi documenti antichi e affreschi di grande valore storico e artistico.
Antonio Tarasco, Direttore Generale Archivi, ha scritto a Candida Carrino, la Direttrice dell’edificio finito nel polverone mediatico. Il membro del Ministero della Cultura ha richiesto “urgenti chiarimenti“, affinché si possa fare luce su ciò che effettivamente sia successo qualche giorno fa tra le mura del fastoso palazzo campano.
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Ad alzare la voce ci hanno pensato i sindacati. Le sigle della funzione pubblica CGIL, CISL, UIL e Confsal hanno denunciato: “Come era facilmente intuibile gli spazi, in particolare il chiostro del Platano, sono risultati insufficienti all’accoglimento di tutti gli invitati che si sono accalcati nei due bracci del chiostro, mettendo a repentaglio il ciclo pittorico Cinquecentesco ivi presente“.
Difatti, il patrimonio presente all’interno dell’Archivio di Napoli ha rischiato di andare perduto o di essere manomesso. Da ciò che riportano le associazioni sopracitate, i beni sarebbero stati messi in pericolo “da fumo artificiale, dal fumo di sigaretta e dai fuochi artificiali“.
Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha tuonato: “Siamo sbigottiti e quindi ora esigiamo di sapere dalla direzione non solo se l’evento in questione abbia ottenuto tutti i permessi e i pareri favorevoli affinché potesse svolgersi in questa modalità, ma anche se non si ritenga necessario interrompere qualsiasi forma di evento mondano all’interno dell’Archivio che comporti la mancanza di sicurezza per gli affreschi e i beni monumentali presenti“. E ancora: “Tra l’altro sono scattati a ripetizione gli impianti di sicurezza a causa dell’eccessivo numero di fumatori e alla diffusione con appositi apparecchi di fumo artificiale“.
Il Ministero della Cultura aveva interrogato la direzione della struttura napoletana sulla gestione degli eventi privati già il 5 dicembre scorso. Il Direttore Generale degli Archivi, a tal riguardo, ha dichiarato: “Se emergeranno responsabilità da parte dell’Archivio di Stato di Napoli, saranno adottati i conseguenti provvedimenti“.
Al netto delle entrate economiche, sarebbe comunque giusto far continuare ad utilizzare degli spazi dello Stato per le feste private, rischiando di usurpare gli importanti capitali conservati?
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