Zuppi introduce il Consiglio Cei: “Guardiamo con simpatia al ritorno dei cristiani in politica”

Sono diverse le dichiarazioni emerse dal Consiglio Cei nonché dal discorso introduttivo tenuto dal Cardinal Zuppi, che hanno fatto riflettere sulla possibile preferenza da parte della Conferenza Episcopale Italiana nei confronti dei cattolici che pregano a sinistra

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Il Vangelo non è avulso dalla realtà, ma ha a che fare con la concretezza della vita“, è questa la consapevolezza che i vescovi italiani, riunitisi nel Consiglio episcopale permanente, hanno voluto far emergere nel rimarcare l’urgenza di una rinnovata presenza dei cristiani nella vita politica dell’Italia e dell’Europa.

Un bisogno impellente, sottolineato anche dal cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi, nel suo intervento introduttivo alla riunione dei Consiglio. L’arcivescovo metropolita di Bologna, stando a quanto diffuso dal comunicato finale del Consiglio Cei, ha anche mostrato apprezzamento per i tentativi di gruppi e di singoli nel riprendere “vigore“, soprattutto a partire dalla Settimana Sociale di Trieste, ossia l’appuntamento periodico, in cui si incontrano i cattolici, attivi in Italia in tutti gli ambiti della società, per confrontare le loro esperienze, condividendo prospettive e coordinando attività, azioni comuni o proposte per il Paese.

Secondo i vescovi italiani, si tratterebbe di un segno di ripresa che va “colto, incoraggiato e accompagnato“, soprattutto se si fa riferimento alla rarefazione dell’attuale partecipazione alla vita politica e sociale. Proprio nel cogliere, incoraggiare e accompagnare questo atteggiamento, si instaura il presupposto che il Vangelo è concretezza della realtà. Motivo per cui, per i Vescovi, “è fondamentale creare e rivitalizzare i luoghi di formazione socio-politica, aiutando a promuovere il dialogo senza cedere alle polarizzazioni e alle contrapposizioni sterili“.

Non sono mancate però le considerazioni a margine delle dichiarazioni uscite dal Consiglio Cei e espresse da Zuppi. In particolare, ciò che avrebbe suscitato riflessione è stato quanto specificato dal cardinale stesso, ossia “a partire da Trieste“. Un pensiero che è stato interpretato come una sorta di benedizione ai due raduni cattolici di origine Pd, tenutisi la scorsa settimana in quanto le settimane sociali, che si tengono da decenni, sono da sempre l’essenza del cattolicesimo progressista. In particolare, l’edizione del capoluogo del Friuli Venezia Giuli era stata affidata al Partito Democratico.

Il convegno di Orvieto con la presenza dell’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di ispirazione ‘classico cattolicesimo democratico’ e quello di Milano, con il dem Graziano Delrio, da cui si è percepito un andamento più ecclesiale, probabilmente indotto dalla volontà di essere alleati della Chiesa, specialmente se ambrosiana. Quindi, quell’indicazione di Zuppi sembra fosse indirizzata al centrosinistra che si sta risvegliando sotto la voce di Romano Prodi, con Comunità Democratica dall’ex Partito Popolare Italiano.

Noi non abbiamo un progetto politico-partitico ma registriamo un desiderio di partecipazione dei cattolici molti dei quali già impegnati nella società“, risponde così in una conferenza stampa, il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, alla domanda se i Vescovi vedano con favore le esperienze di Milano e di Orvieto. Due esperienze che, a detta del segretario, la Cei guarderebbe con fiducia considerandole positive, aggiungendo che “se ce ne fossero altre dieci saremmo ancora più contenti“. “Un fermento che ci dà tanta speranza“, conclude Baturi.

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