Vigilanza Rai convoca Ranucci dopo la puntata di Report su Fascina

Una convocazione causata dalla puntata di Report di domenica scorsa, che ha trattato l’eredità di Berlusconi e il ruolo di Marta Fascina in Forza Italia, durante le elezioni di Monza e Brianza

Redazione
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La nuova conduzione di Report, programma scelto per sostituire che tempo che fa, continua a non convincere i vertici Rai. La puntata di domenica scorsa in cui Sigfrido Ranucci, nuovo conduttore dopo Milena Gabanelli, ha presentato un’inchiesta sul presunto testamento colombiano di Berlusconi ha infastidito la maggioranza di centrodestra della commissione di vigilanza della Rai, che ha richiesto la convocazione del conduttore per discutere la linea editoriale del suo programma.

Report, la puntata incriminata

Ranucci, convocato dalla Vigilanza Rai dopo inchiesta di Report su Marto Fascina
Ranucci, convocato dalla Vigilanza Rai dopo inchiesta di Report su Marto Fascina

La puntata risale al 22 ottobre scorso, quando Sigfrido Ranucci ha affrontato la questione spinosa del testamento di Berlusconi redatto in Colombia e consegnato da Marco di Nunzio a Napoli. Un testamento olografo in cui l’ex premier avrebbe lasciato in eredità 26 milioni di euro proprio a Di Nunzio, imprenditore italiano residente in Colombia, e non riconosciuto dalla famiglia del Cavaliere. Numerosi i testimoni ascoltati, tra cui anche Giorgio Perroni, uno dei legali della famiglia Berlusconi.

Ma ciò che ha fatto storcere più il naso ai consiglieri di centrodestra è stata l’intervista a un testimone anonimo, che avrebbe raccontato dell’influenza su Berlusconi di Marta Fascina, sua ultima moglie, e del suo ruolo in Forza Italia. Un testimone che non avrebbe avuto il potere di far tremare la vigilanza Rai, se non fosse stato presentato come ex parlamentare di Forza Italia.

Una mossa che ha fatto partire un’indagine interna al partito che però si è risolta con le dichiarazioni di Maurizio Gasparri: “Abbiamo studiato bene il filmato, non è nessuno dei nostri. Ranucci ha pagato un figurante per fargli dire delle cose assolutamente false”.

Vigilanza Rai, opposizione contraria alla convocazione di Ranucci

Sigfrido Ranucci, giornalista, conduttore di Report
Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report

Un’accusa pesante che però non ha trovato alleati nell’opposizione. La stessa presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia del M5S, si è dichiarata contraria alla convocazione singola di Ranucci, definendola un atto intimidatorio e proponendo invece una serie di convocazioni dei conduttori Rai per discutere delle linee da seguire. Ma ai voti l’opposizione non ha raggiunto la maggioranza, e quindi la richiesta ha avuto il via libera di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Lega.

Il Pd non ha potuto votare perché collegato da remoto. La convocazione avrebbe lo scopo di discutere la presunta par condicio non rispettata da Ranucci, che avrebbe trattato argomenti legati a Forza Italia durante le elezioni suppletive a Monza e quelle amministrative in Trentino-Alto Adige e Foggia. Ranucci, però, ricorda come domenica scorsa votasse solo il 25% dell’elettorato dei comuni di Monza e Brianza, che non avrebbe potuto fare alcuna differenza per le elezioni. Infatti, col senno di poi la vittoria di Galliani, ex braccio destro del Cavaliere, non sorprende nessuno.

Vigilanza Rai, l’accanimento verso Report

Non è la prima volta che la commissione di vigilanza della Rai apre un fascicolo su Report. Circa due anni fa la convocazione dell’allora direttore di Rai3 Franco Di Mare, a causa di una puntata sui vaccini che non ha entusiasmato i vertici Rai. In seguito, l’inchiesta sui 49 milioni della Lega e il caso dell’incontro tra Matteo Renzi e Marco Mancini in un autogrill a Fiano Romano. Nelle ultime settimane, poi, avevano già fatto discutere le puntate su Daniela Santanché e Ignazio La Russa. Il centro destra si è rivelato suscettibile alle inchieste sui propri parlamentari ed ora, dopo la puntata su Berlusconi, ha deciso di agire per cercare di porre un freno.

Ma né Ranucci né il suo programma ne escono intimiditi, anzi, si pone l’attenzione sui compiti della commissione di vigilanza, tra cui non rientrerebbe il giudizio di un’inchiesta giornalistica, che invece spetta ad altri organismi. L’operato della vigilanza Rai in questo caso è anomalo, perché la sua è una funzione di controllo e indirizzo ma non nel caso di un singolo programma. Non è possibile per la commissione giudicare i programmi e le trasmissioni, eppure, con Report è stata fatta più volte un’eccezione.

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