Un video di neanche due minuti, in cui un gruppo di giovani ragazze eritree viene frustato da un camionista furioso ha sconvolto il web e soprattutto l’Italia. La violenza è avvenuta a Ventimiglia e la polizia di frontiera è ora impegnata nelle ricerche dell’autotrasportatore, che dovrà rispondere delle sue azioni.
L’indignazione è montata in poco tempo e i commenti social su quanto avvenuto sono divenuti decine di migliaia. Eppure, le immagini di Ventimiglia sono solo una piccolissima percentuale della violenza che quotidianamente il razzismo genera. La fuga di migliaia di migranti viene interrotta spesso in un Paese che non è la destinazione ultima del rifugiato, il quale, quindi, è costretto a ricorrere a vie traverse per poter raggiungere la sua meta.
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Le giovani ragazze eritree erano giunte nella Caritas Intemelia di Ventimiglia e in poco tempo avevano compreso che entrare di nascosto in uno dei camion diretti in Francia era il modo più veloce e sicuro per raggiungere la loro destinazione. Armate di piccoli zaini, contenenti tutti i loro averi, sono riuscite nel loro intento. Qualche ora dopo, però, sono state costrette a tornare a Ventimiglia, esauste e traumatizzate dalla violenza di un uomo.
Ventimiglia, il video virale della violenza
Le giovani ragazze, costrette a subire le cinghiate del camionista, potranno avere giustizia solo grazie ad un video che in poco tempo è divenuto virale sul web. Poco più di un minuto e mezzo di riprese, che immortalano la cinghia che colpisce i fragili corpi delle ragazza, mentre l’aggressore urla e grida furente. Le vittime implorano pietà e cercano di ripararsi dai colpi. C’è chi riesce e chi invece subisce tutta la rabbia del camionista.
A pochi metri c’è un altro uomo, probabilmente non solo, che invece di intervenire decide di filmare la scena per poi condividerla. L’unico aspetto positivo di questo episodio è che le immagini del video potranno aiutare la polizia di frontiera ad individuare il colpevole delle violenze e costringerlo a pagare il prezzo della sua violenza.
Ventimiglia, le ricerche del camionista
Identificare l’uomo che ha sferrato le cinghiate non sarà complesso, ciò che sarà difficile sarà capire come rintracciarlo durante i suoi viaggi. Si presuppone che il camionista abbia già lasciato il Paese, ma la polizia di frontiera non sembra intenzionata a lasciar correre sull’episodio. “L’accusa è di lesioni e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni” hanno spiegato alcuni investigatori, chiarendo che il sospettato “ha usato un sistema del tutto inaccettabile, sia dal punto di vista umano che della legge, per evitare guai in Francia“.
Il fenomeno dell’immigrazione illegale che sfrutta il commercio internazionale è una piaga che colpisce tutti gli snodi di frontiera dei Paesi dell’Ue. Spesso sono gli stessi autotrasportatori che decidono di aiutare i rifugiati, purtroppo non sempre gratis. Stavolta, però, la violenza di uno di questi lavoratori è stata ripresa in video e non potrà essere ignorata. Resta il dubbio però di quante violenze senza testimonianza si verifichino ogni giorno, in molti di quei Paesi che ancora si definiscono “civili“.
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