Salute, creato nuovo vaccino influenzale in due dosi

Una prima dose con un’iniezione intra muscolo la seconda per somministrazione per via nasale

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Molti lo hanno odiato e fortemente combattuto, altri l’hanno considerato un ancora di salvataggio. Di certo non è mai stato così tanto al centro delle discussioni quanto negli ultimi anni. Stiamo parlando del vaccino. È stato creato ora il nuovo vaccino antinfluenzale in 2 dosi.

Una prima dose con un’iniezione intra muscolo di un vaccino vettoriale e la seconda, per somministrazione per via nasale di un nuovo virus influenzale vivo attenuato risultata efficace nei suini dopo i primi studi. Le ricerche provenienti dall’Istituto di Virologia e Immunologia di Mittelhausern in Svizzera, curate da Robin Avanthay e dai suoi colleghi, hanno esposto i risultati sulla rivista PLOS Pathogens.

Come agisce il vaccino?

Sostanzialmente i vaccini agiscono andando ad aiutare l’organismo a riconoscere la malattia per poterla combattere. Con l’inoculazione viene presentata al nostro corpo una forma modificata del virus, che non provoca la malattia ma insegna al nostro corpo a entrare in azione in modo efficace innescando una risposta immunitaria. Con questo sistema vengono creati gli anticorpi che entrano in funzione quando si è attaccati da quell’elemento che potrebbe essere potenzialmente dannoso per noi.

Da quel momento il sistema immunitario ricorda quel virus o batterio qualora dovesse in futuro entrarvi in contatto. Anche se in questo caso sono state riscontrate delle limitazioni. Il raggio d’azione del vaccino previene le infezioni in modo ridotto. In particolare modo nel tratto respiratorio superiore, non salvaguardando completamente il sistema immunitario. In alternativa c’è il vaccino vivo-attenuato che agisce attraverso un virus influenzato, che è stato modificato e indebolito, non provocando la malattia. 

Vie di somministrazione

Le vie di somministrazione dei vaccini antinfluenzali virus-attenuati sono varie. Attraverso il naso hanno facilmente accesso alle vie respiratorie superiori potendo sviluppare una risposta antinfluenzale su più fronti. Come si evince dai risultati ottenuti sui suini. Tuttavia il rilascio prolungato del farmaco, se applicato all’uomo magari con un sistema immunitario compromesso, potrebbe causare seri problemi di salute. Tuttavia restiamo in attesa di ulteriori sviluppi. 

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