Ottime notizie per quanto riguarda il mondo dell’università italiane. La Sapienza si conferma la prima università al mondo negli studi classici e mantiene il primato per il 5° anno consecutivo. A riferirlo è il report QSWorld University che, nell’edizione 2025, ha assegnato all’università di Roma un punteggio di 99.1 nella materia “classics and ancient history”. Inoltre, nel contesto nazionale conferma il primo posto in due tematiche su 5: “arts and humanities” e “natural sciences”, rispettivamente al 40° e 61° posto mondiale.
Università, Italia in Europa solo dietro alla Germania
Il ranking, pubblicato nella giornata odierna, ha preso in esame 55 materie raggruppate in 5 ampie aree tematiche. La Sapienza si è classificata in 46 discipline e ha fatto registrare un miglioramento a livello di macroaree. Tre di queste si sono posizionate nella top 100 e le materie in questione sono: arts and humanities, natural sciences, engineering e technology.
Leggi Anche
A livello globale, invece, l’Italia si classifica 7° per numero di voci in classifica e numero di università classificate. Inoltre, tra i paesi membri dell’Unione Europea, è seconda solo alla Germania. Oltre all’ateneo romano, sono presenti anche altre 6 università italiane nella top 10 mondiale e 56 in totale sono entrate nella classifica generale.
Grande soddisfazione da parte della rettrice de La Sapienza
Sull’importante risultato raggiunto dall’ateneo romano, è intervenuta Antonella Polimeni, rettrice de La Sapienza. In una dichiarazione, ha voluto sottolineare come “il riconoscimento consolida la concezione dell’Italia come patria della cultura classica”. Inoltre, ha ricordato che sempre più studenti internazionali si sono iscritti alla Sapienza per studiare la lingua latina e la civiltà antica.
Nel corso del suo intervento, la rettrice ha messo in luce che “la presenza nella Capitale ha contribuito a rafforzare la reputazione dell’università, innescando un circolo virtuoso”. In conclusione, la Polimeni ha risaltato anche l’ottimo posizionamento dell’ateneo anche nelle materie scientifiche, a conferma della “varietà e multidisciplinarietà dell’offerta formativa”.
© Riproduzione riservata