Ultrà assaltano treni a Udine e Modena, il sindaco modenese: “Un indice di inciviltà intollerabile”

Sono due i tifosi che sono stati trasportati in ospedale a causa dei gravi traumi riportati, ma non sono in pericolo di vita. Numerosi, invece, i presenti che sono stati fermati e trasportati in Questura. Nel mentre, a Modena accadeva un episodio simile, dove il treno per raggiungere la città è stato devastato da alcuni tifosi del Mantova

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La partita tra Udinese e Venezia che si è svolta ieri sera a Udine non ha lasciato soddisfatti gli ultrà presenti che, alcune ore più tardi, hanno deciso di scontrarsi sulla linea ferroviaria della città, creando un certo marasma e soprattutto bloccando la circolazione dei treni. In poco meno di mezz’ora, alla stazione di Basiliano, distante 14 chilometri dal capoluogo friulano, si è scatenato il caos che ha richiesto l’intervento dei reparti della Celere, al fine di sedare le violente risse scoppiate. Infatti, sembrerebbe che un gruppo di circa 50 persone, in buona parte con volto travisato, abbia occupato i binari e la massicciata ferroviaria impedendo al convoglio con i supporter lagunari di proseguire.

Il bilancio è di 11 feriti, tra cui tre agenti delle Compagnie di Venezia e Udine. Tra bastoni, spranghe, sassi e anche piccoli roghi, la stazione di Basiliano si era trasformata in un campo di battaglia, con decine di uomini intenti a mettere in atto la loro vendetta. Solo l’intervento immediato delle forze dell’ordine, coadiuvate dall’elicottero della Polizia, ha permesso di porre fine agli scontri. Il velivolo, che ha continuato a sorvolare la zona, ha infatti illuminato a giorni la stazione, inducendo gli ultrà a fuggire.

Gli 8 ultrà arrestati

In base ai primi accertamenti riscontrati, la Polizia ha arrestato in flagranza 8 persone. Nello specifico, si tratterebbe di 5 cittadini austriaci e uno bosniaco, residenti in Austria, un cittadino albanese e uno italiano residenti invece ad Udine. Mentre, un altro cittadino italiano sarebbe stato denunciato ed è in stato di libertà.

Le accuse di reato contestate riguarderebbero blocco ferroviario, rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, utilizzo di artifizi pirotecnici e bastoni in occasione di manifestazioni sportive. Gli arrestati sono, quindi, stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria per la convalida dell’arresto da parte del Gip delTribunale di Udine e per essere sottoposti a giudizio per direttissima. Agli ultrà arrestati, inoltre, sarà applicato il Daspo, ossia il divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono eventi sportivi.

Intanto, si sta verificando la sussistenza di altre ipotesi di reato o anche solo di violazioni amministrative a carico di numerose altre persone in corso di identificazione. Infatti, la maggior parte dei tifosi dell’Udinese che hanno assalito il treno sono fuggiti nel momento in cui hanno captato l’arrivo imminente della polizia. Dopo la partita, i sostenitori lagunari sarebbe stati scortati dal treno che li attendeva nella stazione di Udine, ma a quanto pare non è stato sufficiente per evitare i violenti scontri duranti per minuti.

Cosa sappiamo degli scontri tra ultrà e tifosi del Venezia

Gli agenti della Digos erano informati delle possibili tensioni che la partita di ieri avrebbe potuto scatenare, anche in virtù della presenza nella curva dell’udinese di alcuni tifosi del Salisburgo, squadra ad essi gemellata. Le due, quindi, avrebbero avuto dei trascorsi con il Venezia, a causa di precedenti scontri, e avrebbero potuto utilizzare questa occasione per prendersi la propria vendetta. Purtroppo, vecchie ruggini mai sopite alimentate, infatti, dall’agguato fatto dai veneziani in occasione della partita all’andata nonché da uno striscione esposto ieri allo stadio.

Lo stadio, la stazione di Udine e quella successiva, erano quindi sorvegliate speciali. Ciò che però gli agenti non si aspettavano è che l’agguato degli ultras avvenisse alla stazione di Basiliano, dove effettivamente il treno carico di tifosi del Venezia non avrebbe dovuto fermarsi. I tifosi dell’Udinese e del Salisburgo hanno quindi appiccato dei roghi sulla ferrovia, nel tentativo di indurre il treno a frenare.

Il conducente del mezzo su rotaia ha però deciso di continuare, almeno finché alcuni degli ultrà hanno deciso di mettersi sulla linea, per evitarne il passaggio. Con il treno fermo, i tifosi hanno iniziato a lanciare sassi e a colpire il convoglio con sprangate e bastonate, creando un certo panico tra i passeggeri. Sul mezzo, infatti, erano presenti 150 passeggeri estranei alla questione e circa 300 tifosi del Venezia.

Alcuni di questi ultimi, compresa la situazione, hanno deciso di scendere dal treno per dare inizio a scontri diretti. Immediato, però, l’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno evitato che la situazione si concludesse in tragedia. Sono due i tifosi che sono stati trasportati in ospedale a causa dei gravi traumi riportati, ma non sono in pericolo di vita. Numerosi, invece, i presenti che sono stati fermati e trasportati in Questura per chiarire la loro posizione.

L’episodio di Modena

Treno Mantova-Modena
Treno Mantova-Modena

Giungono invece, notizie similari dalla città di Modena. Rifiuti, decine di bottiglie e lattine di birra vuote sui sedili, nei corridoi, nei vani portabagagli, pavimenti imbrattati e toilette intasate. Sono queste le condizioni in cui un treno diretto a Modena è stato lasciato e devastato da parte dei tifosi del Mantova. Immagini sconvolgenti registrate dall’impianto di videosorveglianza del treno che arrivano insieme alla denuncia esposta da Trenitalia-Tper alla polizia Ferroviaria.

Un episodio analogo ad Udine che ha visto, l’1 febbraio, il regionale di Trenitalia Tper 22479 Mantova–Modena vandalizzato al termine del viaggio di circa settecento tifosi della squadra di calcio del Mantova diretti a Modena per la partita del campionato di serie B in programma allo stadio Braglia. La marcia, inoltre, bloccata tirando il freno d’emergenza nonché il tentativo, all’arrivo in stazione a Modena, di scontro con i rivali emiliani.

Atti vandalici che per il sindaco di Mantova, Massimo Mezzetti sono assolutamente intollerabili. “L’indice di una inciviltà che ormai non ha più rispetto di nulla e nessuno“, si indegna il primo cittadino facendo capire che si tratta di mezzi pubblici che ogni giorno servono il trasporto d lavoratori e studenti pendolari. Per questo motivo, per il sindaco, “accanirsi su questi significa generare ulteriori disagi a chi sua i mezzi pubblici per motivi ben più importanti e seri di una partita di calcio“.

Mezzetti auspica, infatti, che i responsabili e gli autori di questi atti di teppismo gratuito e violento che hanno interessato anche la stazione di Modena con il lancio di sassi e l’esplosione di fumogeni sui binari, “vengano individuati e paghino severamente i loro reati“.

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