Ultima Generazione torna da Carlo Cracco, 5 giorni fa l’ultimo blitz

Gli attivisti di Ultima Generazione sono tornati da Carlo Cracco per una nuova protesta che riguarda i prezzi troppo alti, poi è stato fatto un appello al governo

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A pochi giorni dall’ultimo blitz al ristorante di Carlo Cracco da parte di Ultima Generazione, gli attivisti sono tornati nello stesso ristorante di Milano per continuare la protesta dove era rimasta in sospeso.

Questa volta hanno però compiuto anche atti vandalici, infatti, le vetrine sono state macchiate con del pomodoro. Il motto da cui parte la protesta è sempre lo stesso “contro l’assurdità di un paese dove una cena di lusso costa quanto la spesa mensile di una famiglia“.

La protesta di Ultima Generazione torna da Cracco

Questa mattina, sul presto, 4 attivisti di Ultima Generazione sono tornati al ristorante di Carlo Cracco situato nella Galleria di Milano. Qui hanno aperto tre bottiglie di salsa di pomodoro e l’hanno versata sulle vetrine del ristorante.

Giacomo, il consulente legale di Ultima Generazione, ha detto: “Abbiamo portato un simbolo dello sfruttamento agricolo: la passata di pomodoro. Agricoltori e braccianti lavorano per briciole, schiacciati da prezzi che non coprono i costi, mentre la crisi climatica inaridisce il suolo“.

Gli attivisti poi hanno contestato il governo e, in particolare, il ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Esaltano il Made in Italy, ma abbandonano chi lo produce. Lo stesso meccanismo che permette a un ristorante come Cracco di far pagare una cena quanto una spesa mensile: mentre i clienti gustano piatti da centinaia di euro, migliaia di lavoratori lottano per sopravvivere“.

La protesta odierna prende il nome di “Il giusto prezzo” ed è una sorta di continuum di quella del 19 marzo, fermata poi dalla Digos.

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