Orsa Amarena, parla il direttore Parco: perché i curiosi rallentano la cattura dei cuccioli VIDEO

In Abruzzo un uomo di San Benedetto dei Marsi uccide a fucilate l'orsa Amarena. "La Regione pronta a costituirsi parte civile”, ha affermato presidente regione Marsilio

Redazione
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L’orsa Amarena è stata uccisa ieri sera a fucilate. L’agghiacciante morte dell’animale è avvenuta alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. La notizia è stata postata dal Parco Nazionale sulla sua pagina Facebook.

Immediato l’intervento sul posto delle Guardie del Parco, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. L’intervento del veterinario è servito solamente ad accertare la morte dell’orso vista la gravità della ferita.

L’artefice della morte dell’orsa è stato identificato dai Guardiaparco e successivamente sottoposto ai rilievi da parte dei carabinieri. La notizia ha fatto il giro del mondo, la Bbc infatti ha dedicato un articolo all’orsa Amarena.

Orsa Amarena, il direttore Parco: “I cuccioli si dimostrano indipendenti”

I piccoli cuccioli di orsa Amarena continuano a non farsi catturare. “Ormai è chiaro che i cuccioli si muovono da quest’area al Parco e viceversa. Ciò dimostra che il corridoio lo conoscono molto bene: si sono spostati dalla zona dove la loro madre è stata uccisa – ha spiegato Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) – questo è fondamentale, perché dimostra che sono indipendenti”.

Non si alimentavano solo con il latte materno – ha continuato – questo è certo. altrimenti non sarebbero sopravvissuti tutti questi giorni senza mangiare, in questo periodo poi le montagne sono ricche di frutti. Inoltre, nella precedente cucciolata Amarena aveva avuto 4 cuccioli. E’ impossibile che li abbia allattati tutti e 4 per 18 mesi”.

I tentativi di cattura

“La presenza dei tanti curiosi e le tecniche utilizzate, ha sicuramente rallentato le operazioni di cattura: l’ultimo avvistamento è stato fatto da persone che invece di avvertire le autorità hanno cercato di avvicinarli facendoli nuovamente scappare. Sembra che non si impari dagli errori, neanche da questa tragedia: lo diciamo sempre di non seguirli, di lasciarli stare, ma poi la curiosità umana rovina tutto”.

I protocolli standard per la cattura degli orsi prevedono 3 tecniche: il laccio di Aldrich che cattura la zampa dell’animale, la trappola tubo e la narcotizzazione. Ma considerata la giovane età dei piccoli orsi, tutte e tre le opzioni sono escluse”.

“Dunque si stanno utilizzando delle trappole con i polli con batuffoli sporchi del sangue della loro madre, gli stessi che si trovavano nella casa dell’uomo che ha ucciso la mamma. Ma per ora è stato un fallimento. L’alternativa è quella delle reti – ha concluso il direttore del parco – ma questo richiede di essere molto vicini a loro al momento della cattura”.

Orsa Amarena uccisa: nominati periti

Sono due i periti incaricati dalla procura di Avezzano per far luce sulla morte dell’orsa Amarena. Si tratta dell’anatomopatologo veterinario Rosario Fico e il perito balistico Paride Minervini, ufficiale in quiescenza dell’esercito italiano. I periti si occuperanno di ricostruire i fatti di quella notte, mentre proseguono le ricerche dei cuccioli. Luciano Sammarone direttore del Pnalm afferma: “Scappano non è una situazione facile“.

Orsa Amarena uccisa: trovati i cuccioli

I due cuccioli dell’orsa Amarena sono stati individuati nella notte, grazie alle segnalazioni di alcune persone del posto, in un tratto di campagna, tra sterpaglie, non lontano dal luogo in cui si è verificata la morte di Amarena.

Fino al momento dell’uccisione, i due piccoli si trovavano insieme alla mamma, fuggendo poi spaventati dall’arrivo delle guardie del Parco e veterinari e dal trambusto generale.

Orsa Amarena uccisa: le parole di Pichetto

 “L’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza” afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. Il ministro si dice in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda. “E’ necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti.
Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell’orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà
” conclude.

Orsa Amarena uccisa: indagato 56enne

A sparare e ad uccidere l’orsa Amarena è stato un 56enne che ora risulta indagato e dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali. “L’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor L.A. alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua” hanno scritto su Facebook il Parco nazionale d’Abruzzo. L’uomo avrebbe sparato all’animale per paura, ma le indagini devono ancora chiarire quanto è accaduto.

Il direttore del Parco,  Luciano Sammarone ha affermato: “Amarena è stata portata all’Istituto zooprofilattico di Teramo dove stanno facendo la necroscopia per capire come sono andate le cose. Ho sentito che l’uomo che ha sparato avrebbe dichiarato di essersi spaventato alla vista dell’orsa, per come la penso io se una persona è spaventata si chiude in casa e chiama Polizia, Carabinieri o Guardiaparco, non prende un fucile e spara“.

Marsilio: “Atto gravissimo, la Regione pronta a costituirsi parte civile”

Un atto gravissimo nei confronti di tutta la Regione. Dolore e rabbia per un gesto ingiustificato“. Queste le parole del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

Marco Marsilio presidente Regione Abruzzo
Marco Marsilio, presidente Regione Abruzzo

In tutti questi anni – prosegue il presidente – le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai intromettersi nelle loro abitudini”. In Abruzzo – ha aggiunto Marsilio – mai nessun orso ha rappresentato un qualsiasi pericolo per l’uomo, nemmeno quando si è ritrovato nei centri abitati”. 

“Questo grave gesto violento è incomprensibile. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Abbiamo fiducia nelle indagini delle forze dell’ordine e dei vertici del parco, i quali hanno già individuato il responsabile”.

“Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente – continua Marsilio – per salvaguardare l’onore della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare a rispettare tutte le leggi prescritte per far si che gli animali presenti sul territorio – conclude il presidente della Regione – possano vivere tranquilli e indisturbati nel loro habitat”. 

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