Una storia che ha dell’inverosimile e che invece, purtroppo, è divenuta realtà proprio in Italia. Una banda di truffatori sarebbe riuscita a mettere in atto una truffa telefonica senza precedenti, utilizzando il nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per prendere di mira le grandi personalità dell’imprenditoria italiana.
Sembrerebbe che il modus operandi fosse sempre lo stesso: la banda chiamava fingendosi lo staff del ministro, e una sola volta vestendo i panni di Crosetto con la sua voce generata da uno specifico software, per poi chiedere ingenti somme di denaro in nome della liberazione di un concittadino rapito in Medio Oriente o in altre parti del mondo.
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Il ministro sarebbe pronto a presentare un esposto. “La mia denuncia è già pronta“, ha infatti dichiarato all’Ansa, chiarendo di aver messo al corrente di quanto stava accadendo numerose persone, riuscendo quindi ad evitare che altri imprenditori cadessero nel raggiro. Sembrerebbe, secondo quanto riporta l’Ansa, che la denuncia riguardi la sostituzione di persona, ma al momento “non c’è appuntamento” con la Procura di Milano per raccogliere la sua deposizione.
Crosetto ha poi voluto sottolineare che il caso è nato proprio da una sua segnalazione, dopo che uno degli imprenditori contattati dai truffatori ha cercato spiegazioni proprio dal ministro. “Ho inviato i carabinieri a casa della prima persona che mi ha avvisato“, ha raccontato il titolare della Difesa, sostenendo poi di aver segnalato l’accaduto alle autorità competenti.
Come funzionava la truffa
Gli imprenditori erano convinti a partecipare alle trattative per pagare il rilascio, ma ovviamente le somme di denaro non venivano utilizzate per quello scopo. Il caso è venuto alla luce a seguito della segnalazione di una delle vittime della truffa.
Al momento, gli inquirenti hanno raccolto il caso di un malcapitato che ha versato un milione di euro in due tranche, ma sembra che giungeranno altri esposti. Anche lo stesso ministro Crosetto ha trattato della questione, utilizzando i suoi canali social per avvertire della truffa in corso.
Truffa col nome di Crosetto: chi sono gli imprenditori malcapitati
Sono numerosi al momento i nomi che sembrerebbero essere finiti nel mirino dei presunti truffatori. Tra questi sembrerebbero esservi infatti l’imprenditore Marco Tronchetti Provera, il dirigente sportivo Massimo Moratti, oltre a Diego Della Valle e le famiglie Aleotti, Beretta e Caltagirone. Grandi nomi che al momento non è chiaro in che modo abbiano gestito la situazione. Mentre, le denunce formalizzate degli imprenditori sarebbero salite a tre.
Allo stesso modo, sarebbero stati contattati dai truffatori anche Giorgio Armani e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, ma sembrerebbe che nessuno dei due sia l’imprenditore che avrebbe versato ben un milione di euro. Il pm Giovanni Tarzia e il procuratore Marcello Viola, sono al lavoro per cercare di bloccare questi versamenti, compresa l’attivazione della cooperazione internazionale per bloccare l’arrivo della somma in un conto europeo.
Moratti: “Succede a tutti…”
Massimo Moratti ha confermato tutto in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Il ds ammette che “questi sono bravi” spiegando che quando si viene contattati sembra assolutamente tutto vero. “Comunque può capitare, – continua l’ex presidente dell’Inter – poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere. Ma succede a tutti…”.
Poi, Moratti, senza raccontare troppo viste le indagini in corso, spiega di aver ovviamente denunciato mentre alla domanda se sia stato a pagare un milione di euro, ha replicato con un secco “aspettiamo e poi le saprò dire”, rimarcando di aver intanto fatto denuncia del fatto.
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