Un treno senza passeggeri a bordo, poco prima di mezzanotte, ha travolto 5 operai che stavano lavorando su un binario presso la stazione di Brandizzo, nulla si dice ancora sul mancato funzionamento dei servizi di sicurezza. Secondo le prime notizie il treno viaggiava ad una velocità di circa 160 chilometri e l’impatto è stato violentissimo.
Al momento dell’incidente erano 7 gli operai che stavano intervenendo sui binari della stazione di Brandizzo, a Torino. Tutti erano dipendenti della società Si.Gi.Fer, specializzata nella costruzione e manutenzione di impianti ferroviari.
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La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Gli investigatori, intanto hanno già sequestrato diversi documenti e sentito diverse persone, tra cui i macchinisti che erano alla guida del treno.
Brandizzo: Rfi licenzia il tecnico Antonio Massa
Rfi licenzia Antonio Massa, il tecnico indagato per la strage di Brandizzo. Finalmente, dopo una lunga attesa, arriva la risposta dall’azienda Rete Ferroviaria Italiana che dice: “non è più possibile proseguire neanche temporaneamente il rapporto di lavoro. Perché il rapporto di fiducia con l’azienda «è stato leso irreparabilmente“. Di fatto, Massa è il primo e principale indagato nell’inchiesta: la ferroviera 25enne Vincenza Repaci aveva avvertito il tecnico che non era possibile cominciare i lavori visto che doveva passare un treno.
A La Stampa, Rfi fa sapere che il provvedimento è giunto al termine di un iter procedimentale. Ovvero un’indagine interna. Con la sua condotta avrebbe violato gli standard del Codice Etico dei dipendenti del gruppo. Per questo è arrivato il licenziamento per giusta causa, effettivo dal 20 ottobre.
Brandizzo: salgono a 6 gli indagati, coinvolti 4 dirigenti Sigifer
Sale a 6 il numero degli indagati per la tragedia ferroviaria di Brandizzo. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche 4 dirigenti della Sigifer, l’azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime.
Brandizzo: l’ammissione di colpa del tecnico Rfi Antonio Massa
L’ammissione davanti ai magistrati. Il tecnico Rfi Antonio Massa in lacrime mentre affermava: “Non me l’avevano data l’interruzione della linea”. Secondo il Corriere della Sera l’uomo avrebbe ammesso la sua responsabilità nel caso della strage di Brandizzo: aver dato il via libera agli operai sapendo che la linea non era stata interrotta. Il secondo indagato é Andrea Girardin Gibin, capocantiere della Sigifer, la ditta del Vercellese per la quale lavoravano le cinque vittime.
Brandizzo, fratello di Kevin: “Video è un testamento”, Salvini: “Chi ha sbagliato pagherà”
Il fatidico video video in cui si sente “Se vi dico treno spostatevi” è stato girato da Kevin Laganà, il più giovane delle 5 vittime, ed è stato consegnato alla procura di Ivrea dall’avvocato della famiglia dell’operaio vittima della tragedia
“Il video? Si commenta da solo. Per me ha il valore di un testamento. È come se mio fratello abbia voluto farsi giustizia da sé”, commenta così il fratello di Kevin, una delle vittime, Antonio Laganà che, come scrive il Corriere della Sera, lavora per la Sigifer, la stessa azienda del fratello, come saldatore.
Intanto arrivano le parole di rassicurazione del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini: “Ciò che posso garantire sulla vicenda è che chi ha sbagliato pagherà”
“In Procura oggi – dove è stato convocato come testimone – dirò la verità, come ho sempre fatto”. “Certo – sottolinea il giovane – quel video ha dell’incredibile. Kevin lo ha lasciato come si può lasciare un’eredità: un filmato che non lascia dubbi e fa giustizia. Ha girato quelle immagini che gli mancava mezz’ora a morire, e quella stessa sera aveva mandato a mio padre il messaggio ‘ti amo’. Da una parte un testamento per far conoscere la verità, dall’altra un saluto per la persona che amava di più”.
Brandizzo, spunta il video: “Se vi dico treno spostatevi”
Secondo quanto si legge sulle pagine del Corriere della Sera, è emerso che capitava più volte che gli operai lavorassero fuori dagli orari concordati, in modo tale da ridurre i tempi e evitare che le loro aziende pagassero penali. Spesso e volentieri, quindi, sarebbero accadute situazioni in cui si utilizzava un allarme a voce per avvisare di spostarsi.
Su questo aspetto si stanno muovendo le indagini, oltre che su tanti altri fronti e, ad esempio, si sta controllando se in quel tratto il Cdb, ossia il sensore che segnala la presenza di operai sui binari, fosse attivo. A tal proposito spunta un video girato da uno degli operai poco prima del tragico incidente. “Se vi dico treno spostatevi“ si sente dal filmato, frase chiave per le indagini sui lavori fuori orario e il rispetto delle procedure di sicurezza.
Brandizzo: i nuovi sviluppi
La testimone chiave dell’inchiesta sulla strage è stata ascoltata. “L’ho detto per tre volte: i lavori non dovevano cominciare perché era previsto il passaggio di un treno. Da me nessun via libera”. La giovane donna ha parlato con chi di dovere in procura e la sua deposizione è considerata molto utile per chiarire cosa sia accaduto quella notte.
Oggi sono previste le audizioni sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori nel settore ferroviario: prima Rfi con l’ad Strisciuglio, poi i sindacati.
Brandizzo: testimone chiave in procura a Ivrea
Il testimone chiave si trova in procura a Ivrea. Si tratta dell’addetta alla sala controllo delle Ferrovie a Chivasso, che era in servizio nel momento del tragico incidente a Brandizzo. Nelle sue 3 chiamate con il collega di Rfi, che è attualmente indagato, si sente la donna ripetere che i lavori sui binari non dovevano cominciare, in quanto era previsto il passaggio di un convoglio. La sua testimonianza è considerata fondamentale per fare luce su questa terribile storia.
Brandizzo: il corteo per le vittime
‘#non abbiamo più parole’ è lo slogan che ha accompagnato il corteo promosso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a seguito dell’incidente ferroviario di Brandizzo. La manifestazione è partita proprio dalla stazione ed hanno partecipato oltre 2000 persone che hanno sfilato con il lutto al braccio. Il corte è poi giunto davanti la prefettura ed ha intonato il coro: ‘Basta morti sul lavoro’. Una delegazione di sindacati è salita dal prefetto. I familiari chiedono giustizia e verità.
Brandizzo: verifiche su comunicazioni, Salvini: “Sul lavoro anche un solo morto è troppo”
Al centro delle indagini, intanto, ci sono le ultime comunicazioni: agli atti diverse telefonate tra l’addetto di Rfi al cantiere e la dirigente movimento di Chivasso che dimostrerebbero l’assenza del nullaosta per avviare il cantiere sui binari. L’ultima telefonata registra la strage degli operai. “Non sarò un ministro contento alla fine del mio mandato – afferma il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, parlando al Forum Ambrosetti – avrò aperto 100 cantieri ma ci sarà anche un solo incidente sul lavoro, anche un solo morto è troppo”
“Non ho pace. Ingiusto morire sul lavoro per mancanza di comunicazione. L’accertamento delle responsabilità non riporta in vita 5 operai – continua Salvini – ma dobbiamo essere sempre più presenti sulla sicurezza sul lavoro”.
I ministri Calderone e Zangrillo in visita oggi a Brandizzo
Intanto, a Brandizzo è arrivata la ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, entrambi con un mazzo di fiori in ricordo delle vittime.
Con Calderone, il sindaco Paolo Bodoni, l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino, il vicesindaco di Vercelli Massimo Simion, il sindaco di Borgo D’Ale Mauro Andorno, il sindaco di Borgo Vercelli Mario Demagistri.
“Sono profondamente colpito, è una tragedia immane che non doveva accadere. Non è accettabile – ha detto Zangrillo – che delle persone che si svegliano al mattino o addirittura la notte, per andare a guadagnarsi da vivere, finiscano in questo modo. Dobbiamo continuare a lavorare, perché la sicurezza sul lavoro è una delle priorità in un Paese, di una Reputazione che è fondata sul lavoro. Lo dice la nostra Costituzione – ha concluso il ministro – e se noi vogliamo rispettare il dettato costituzionale dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più“.
Treno investe operai: indagati capocantiere e l’addetto Rfi
La procura di Ivrea, in provincia di Torino, ha iscritto due nomi nel registro degli indagati, che verranno interrogati nei prossimi giorni, per la strage ferroviaria di Brandizzo costata la vita a cinque operai travolti da un treno in transito. Il primo è quello di Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco (Torino) addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime della società Sigifer di Borgo Vercelli. Secondo l’ipotesi della procura avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare il cantiere in attesa del passaggio del treno che li ha travolti. Il secondo indagato è Andrea Girardin Gibin, 52 anni di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Salvo per miracolo, perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi sul secondo binario.
Le ipotesi di reato per cui indaga la Procura di Ivrea sono quelle di omicidio plurimo e disastro ferroviario. E non si esclude che si procederà per dolo eventuale: “Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza“, ha detto la procuratrice Gabriella Viglione. “Non ci sarebbe stata l’autorizzazione a lavorare sui binari al momento del passaggio del treno“.
Dunque, da come sostengono gli inquirenti, se le regole fossero state seguite attentamente, i 5 operai non sarebbero morti.
Treno investe operai: cognata caposquadra: “E’ sotto choc”
“Andrea è sotto choc: da anni andava a lavoro insieme ai suoi compagni, e continua a ripetere i loro nomi. Forse si è salvato grazie all’istinto, considerando che appena ha visto la luce del treno si è buttato dall’altra parte“. Lo afferma Deborah, la cognata di Andrea Girardin Gibin, il caposquadra di 53 anni sopravvissuto alla strage di Brandizzo, nel Torinese.
Attualmente Andrea si trova nella sua casa di Borgo Vercelli, e sia lui che la moglie non parlano coi giornalisti né escono di casa.
Torino: le indagini della Procura
“Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente. Ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone” afferma la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione. Al vaglio anche la pista del dolo eventuale in relazione ai reati di omicidio e disastro. Tra le ipotesi c’è anche quella di un “errore di comunicazione”, come ha detto anche il sindaco di Brandizzo.
Viglione chiarisce come gli accertamenti sul caso proseguano. “Ciò che è accaduto ha palesato che il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare un lavoro così delicato in una sede pericolosa come quella dei binari ferroviari” conclude la procuratrice.
Torino: gli scioperi programmati
Quanto accaduto ai cinque operai nella stazione di Brandizzo è una ferita troppo profonda per essere rimarginata. Il mondo sindacale reagisce, e lo fa attraverso gli scioperi. “L’indignazione e il cordoglio non bastano più, è il momento di agire, questa strage va bloccata immediatamente”, ha scritto in una nota il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il sindacato Usb ha annunciato 24 ore di sciopero per tutti i lavoratori delle Ferrovie, partito alle 15:36 del pomeriggio del 31 agosto.
Usb – nella nota – scrive: “L’ennesimo episodio di una storia già scritta, fatta di appalti, privatizzazioni, mancato rispetto delle norme di sicurezza, aumento dei ritmi di lavoro, riduzione del personale. Assume ancora più rilevanza la settimana di iniziativa che dal 4 settembre vedrà in ogni regione d’Italia decine di presidi di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che prevede l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro”. Un altro sciopero è stato indetto anche dai dipendenti di Rete ferroviaria italiana: l’astensione dal lavoro copre le ultime quattro ore della prestazione giornaliera del 1° settembre e del turno notturno tra il 31 agosto e il 1° settembre.
Torino: le parole di Guariniello
Nessuna sorpresa per Raffaele Guariniello, ex pm dell’inchiesta sul rogo alla ThyssenKrupp di Torino del 2007. In un’intervista al Fatto Quotidiano afferma: “Il messaggio che avevamo dato al paese, con il processo Thyssen, ormai è andato smarrito. Sempre di più quei processi, per omicidio colposo o lesioni personali colpose finiscono con la prescrizione. E tutto ciò perché non esiste una struttura della giustizia penale dedicata a questi reati. Con magistrati preparati ed esperti su quei temi“.
Il messaggio di Papa Francesco
“Gli incidenti sul lavoro sono una calamità e un’ingiustizia, è sempre per una mancanza di cura. I lavoratori sono sacri!”. Così Papa Francesco, a bordo dell’aereo che lo sta portando in Mongolia, ha commentato la tragica morte dei 5 operai al lavoro sui binari nel Torinese.
Torino, incidente ferroviario: il cordoglio di Meloni e Mattarella
“Abbiamo avuto un minuto di raccoglimento per il dolore della tragedia avvenuta a Brandizzo. Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza“. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella.
Al cordoglio si unisce anche la premier Meloni che afferma: “Apprendo con dolore e tristezza della tragica scomparsa dei cinque operai travolti da un treno mentre effettuavano alcuni interventi di manutenzione presso la stazione di Brandizzo, nel Torinese. Alle famiglie delle vittime e ai loro cari il mio profondo cordoglio e i più sinceri sentimenti di vicinanza“. La premier chiarisce che è in contatto con il Presidente della Regione Piemonte Cirio per seguire tutti gli aggiornamenti.
Renzi sulla tragedia di Torino: “Inaccettabile morire così”
Si lega al cordoglio il leader di Italia Viva, Matteo Renzi che su X scrive. “Morire sul lavoro, morire così, morire facendo il proprio dovere: INACCETTABILE! Accanto al cordoglio e al dolore oggi deve essere unanime l’impegno irrinunciabile perché emerga la verità, perché i responsabili paghino, perché non si parli di casualità. Ciò che è accaduto stanotte a Brandizzo, vicino a Torino, è assurdo, non solo ingiusto. Un pensiero commosso alle famiglie“.
La Russa: “Morti inaccettabili”
Alle dichiarazioni sulla tragedia avvenuta nella notte a Torino, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa: “Nell’apprendere la terribile notizia dell’incidente avvenuto a Brandizzo sulla linea ferroviaria Torino-Milano e nel quale hanno perso la vita cinque operai desidero rivolgere le mie condoglianze ai parenti delle vittime. È necessario fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e sulle eventuali negligenze e violazioni delle norme di sicurezza. Le morti sul lavoro sono inaccettabili“.
Salvini e Calderone: “Terribile tragedia”
“Terribile tragedia sulla linea ferroviaria Torino-Milano: nella notte un treno ha investito alcuni operai nei pressi di Chivasso. Il bilancio è di cinque vittime. È una notizia che mi addolora profondamente: alle famiglie e ai colleghi dei lavoratori deceduti esprimo cordoglio e vicinanza. Sull’ incidente il Ministero nominerà una commissione di inchiesta” afferma il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
”Profondo sgomento per la terribile tragedia avvenuta stanotte a Brandizzo. Rivolgo alle famiglie dei cinque operai, vittime di questo drammatico incidente, il mio cordoglio e la mia vicinanza” afferma in una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.
Chi erano ì cinque operai travolti dal treno alla stazione di Brandizzo, il più giovane aveva solo 22 anni
Dei sette operai dipendenti della Si.Gi.Fer, impegnati nella sostituzione di parti di binario, ben 5 non faranno ritorno alle loro case. I due operai rimasti miracolosamente illesi sono stati trasportati presso l’ospedale di Chivasso e tenuti in osservazione.
Ecco chi erano gli sventurati operai travolti dal treno e morti sul colpo. Il più anziano era Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni; poi Giuseppe Aversa di 49 anni, Giuseppe Sorvillo di 43 e Michael Zanera di 34 anni. Il più giovane del gruppo, Kevin Laganà, aveva solo 22 anni.
Rete ferroviaria italiana esprime cordoglio e spiega dinamica dell’incidente
Dopo l’incidente accaduto alla stazione di Brandizzo, con una nota Rete ferroviaria italiana ha subito espresso “profondo dolore di fronte a quanto accaduto” ed ha porto “il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari degli operai deceduti”. Spiega RFI che “erano in corso interventi di manutenzione da parte di una ditta appaltatrice esterna”, la Si.Gi.Fer. Circa il treno, informa RFI, che lo stesso non stava svolgendo alcun servizio commerciale e che “ha investito alcuni operai. Cinque di loro sono deceduti”.
La Procura di Ivrea, presente sul posto con la dott.ssa Giulia Nicodemi, ha condotto i rilievi coordinato le autorità di Polizia e Carabinieri intervenute presso la stazione di Brandizzo. RFI ha sospeso temporaneamente la circolazione sulla tradizionale linea Torino-Milano.
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