Il caos treni ormai sembra non avere fine. Se il 2024 si è concluso con la consapevolezza delle ingenti problematiche che riguardano le linee ferroviarie italiane, l’inizio del 2025 non ha portato con sé una situazione diversa. Così, a neanche un mese dall’inizio del nuovo anno, i ritardi e i guasti sulle linee si moltiplicano. Oggi è il turno della tratta che collega Roma a Napoli, dove, a causa di una guasto nei pressi di Anagni, numerosi treni sono stati deviati ed hanno così accumulato ritardi piuttosto disagevoli.
Le conseguenze maggiori del nuovo imprevisto sono state registrate nella tratta tra Roma Prenestina e Labico, dove i ritardi hanno toccato anche i 90 minuti. Trenitalia ha parlato di un “inconveniente tecnico” ed ha poi riferito che “i treni alta velocità possono essere instradati sui percorsi alternativi via Cassino e via Formia e registrare un maggior tempo di percorrenza“. L’ennesimo incubo dei viaggiatori e dei pendolari italiani, ormai costretti a scoprire giorno per giorno quale sarà il disagio causato dal settore ferroviario.
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L’inconveniente è stato scoperto intorno alle 18 e in un paio d’ore i tecnici delle Ferrovie dello Stato sono riusciti a risolvere le problematiche sulla linea, permettendo alla circolazione di tornare a fluire normalmente. Ovviamente, a causa dei ritardi accumulati, la situazione non è ancora tornata totalmente alla normalità, ma i minuti di attesa dei passeggeri sono diminuiti notevolmente.
I maggiori disagi sono stati registrati alla stazione dell’Alta velocità di Napoli Afragola, dove circa 15 treni in partenza e in arrivo segnalavano ritardi. I convogli interessati sono stati il Frecciarossa Reggio Calabria Centrale-Milano Centrale delle 12.17, il Bolzano-Sibari delle 13.12, il Venezia Santa Lucia-Napoli Centrale delle 14.26 e il Napoli Centrale-Venezia Santa Lucia delle 18.09.
Caos treni, l’esposto di Ferrovie dello Stato e l’allarme di Salvini
I numerosi guasti nulle linee ferroviarie che si sono registrati in questo mese hanno fatto sorgere il dubbio che questi potessero essere causati, non solo dall’anzianità delle infrastrutture, ma anche dall’azione di alcuni sabotatori. Lo ha chiarito il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha anche deciso di riferire in Aula sulla questione. Nel corso dell’informativa, il vicepremier ha sostenuto che la rete ferroviaria italiana sarebbe “da svariati anni oggetto di attacchi“.
Salvini ha poi proceduto a chiarire come l’escalation che ha preso vita dallo scorso 28 novembre stia diventando sempre più preoccupante. Nel giorno citato sarebbe avvenuto, secondo il vicepremier, il primo di una serie di sabotaggi, ovvero l’incendio di 17 veicoli attraverso con l’uso di materiale infiammante sugli pneumatici, da parte di un uomo entrato indebitamente nella sede legale di Italferr. Giorno dopo giorno e guasto dopo guasto, si sarebbe poi giunti al 15 gennaio 2025, ovvero la data in cui il Gruppo Ferrovie dello Stato ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
I pm antiterrorismo di Roma, quindi, stanno indagando sui fatti contestati da FS, per far luce sulla “circostanze altamente sospette” che si sarebbero verificate in questi mesi. Nell’esposto, lungo circa due pagine, Ferrovie dello Stato ha fornito gli orari e i luoghi in cui si sarebbero verificati questi eventi sospetti, chiarendo anche il tipo di guasti e la loro frequenza. Gli ultimi casi a far sorgere dubbi si sono verificati alla stazione di Montagnana, in provincia di Padova, dove è stata trovata una catena di una bicicletta sopra una delle funi elettriche della linea aerea, e alla stazione di Roma Aurelia, dove si è verificato un tentativo, poi fallito, di apertura della porta blindata della centralina dei treni.
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