“Le informazioni fornite da Frontex sulla rotta e sulla navigazione sono state molto approssimative se non fuorvianti” afferma la procura di Crotone per i fatti di Cutro.
Secondo la perizia le prime richiesta infatti, arrivano alle 4.12 del 26 febbraio. Ciò andrebbe a dimostrare che Frontex non avrebbe agito in modo corretto.
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Cutro: la perizia della procura
“Un altro dato certo su cui si è potuto fare affidamento, nel corso della redazione della presente relazione per potere rispondere compiutamente al quesito formulato dal pm Pasquale Festa, sono i dati registrati dal radar di sorveglianza in dotazione alla Gdf ubicato in località Isola di Capo Rizzuto” si legge nella perizia della procura di Crotone, lunga ben 65 pagine.
La sera prima il velivolo Eagle 1 ha individuato – alle 22.26 – un’imbarcazione sospetta ed ha avvisato il Frontex Situation Center di Varsavia che alle ore 23.02 del 25 febbraio 2023 informa le agenzie italiane: lnternational Coordination Centre Rome di Pratica di Mare, National Coordination Center presso il Viminale e ltalian Marittime Rescue Coordination Centre.
Su questa segnalazione, Frontex ha evidenziato che c’era una sola persona – con forse altre persone sotto il ponte. La barca inoltre aveva una buona galleggiabilità “che non c’erano giubbotti di salvataggio visibili, che il mare era forza 4 e che erano state rilevate telefonate satellitari verso la Turchia“.
I numeri della protezione internazionale
In base alle informazioni raccolte dal ministero dell’Interno, sono 76 i richiedenti protezione internazionale: 18 l’hanno chiesta all’Italia (15 di nazionalità pakistana, 2 di nazionalità afghana e 1 di nazionalità iraniana) e sono attualmente ospitati nei Sai, i centri del Sistema Accoglienza e Integrazione. Infine, 5 minori stranieri non accompagnati sono collocati in strutture per minori.
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