Una notte di festeggiamenti che si è trasformata in tragedia, quella di martedì 10 ottobre a Torino, quando una ventenne di origini brasiliane ha perso i sensi a causa dell’alcool e delle droghe assunte, per poi risvegliarsi nel mezzo di uno stupro di gruppo.
Un racconto crudo, in cui risalta non solo la violenza degli esecutori materiali ma anche l’indifferenza di chi assisteva senza intervenire.
Leggi Anche
Torino, il racconto della vittima
“Mi sono svegliata perché sentivo dolore. Ero nuda con loro sopra. Gridavo di smetterla ma non si fermavano. Nessuno è venuto ad aiutarmi”, queste le parole della giovane vittima, che subito dopo essere sfuggita alla violenza ha allertato il 112 e dato inizio alle indagini.
La giovane aveva iniziato la sua serata nella zona del Parco Dora, a Torino, dove insieme ad altri ragazzi aveva assunto grandi quantità di alcool insieme ad ecstasy e cocaina. Non è ancora chiaro però se la vittima abbia assunto intenzionalmente gli stupefacenti. In seguito, ha deciso di accettare l’invito di alcuni di loro ad una festa in un appartamento vicino. Lì avrebbe perso i sensi sul divano, troppo stordita. Poco dopo il risveglio in un vero e proprio incubo e il racconto delle urla e delle richieste di aiuto. La giovane purtroppo ricorda anche le risate di alcuni ragazzi che continuavano a guardare senza intervenire.
Al termine delle violenze la giovane è stata accompagnata fuori dall’edificio dove uno degli assalitori le avrebbe detto di aver partecipato all’aggressione “perché lo stavano facendo gli altri e pensavo di poterlo fare anche io”. Una volta sola, la ragazza ha avvisato le forze dell’ordine che sono intervenute immediatamente.
Torino, le indagini sullo stupro e l’arresto dei presunti aguzzini
Il racconto della vittima è stato ritenuto attendibile dagli inquirenti che hanno immediatamente dato inizio alla ricerca dei colpevoli.
Nell’appartamento erano ancora presenti circa una ventina di giovani, alcuni addormentati e ancora sotto l’effetto degli stupefacenti. Tre ragazzi tra i 21 e i 23 anni sono stati arrestati a seguito del riconoscimento da parte della vittima. Altri quattro, tra cui un diciottenne, sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Gli inquirenti stanno anche tenendo al vaglio l’ipotesi di contestare l’aggravante di aver somministrato sostanze stupefacenti alla vittima con l’intento di stordirla. È ancora tutto da chiarire però. Ciò che è certo è che in quell’appartamento tutti hanno assistito alla violenza, che non poteva in nessun modo essere scambiata per un rapporto consensuale. La giovane vittima era priva di sensi e, secondo il racconto di alcuni testimoni, le violenze sono state molteplici e sono durate a lungo. Una storia da brividi che fa ancora più rabbia se si pensa a quanti non sono intervenuti, ma magari hanno pensato di partecipare perché tanto “lo stavano facendo anche gli altri”. Le risate di alcuni che guardavano inermi la giovane divincolarsi e urlare, senza intervenire per porre fine a quell’atto orribile.
L’ennesima vicenda in cui il corpo di una donna è ridotto a quello di una bambola, da usare a proprio piacimento e poi lasciare per strada quando ormai ci si è stufati. Una storia che però stavolta può avere giustizia, grazie all’immediata denuncia della giovane che non ha avuto timore a dichiarare di aver assunto alcool e droghe, né ha avuto paura di non essere creduta. Una storia di fiducia nelle indagini, che troppo spesso incolpano le vittime per le azioni compiute prima della violenza. Ma non bisogna smettere di lottare, per convincere che nessun tipo di abito e nessun comportamento possono giustificare una violenza sessuale.
© Riproduzione riservata