Torino, molestie nelle università: gli studenti scendono in piazza

I collettivi studenteschi di Torino rifiutano la retorica della "mela marcia" e protestano contro l'intero sistema universitario che permette e alimenta le molestie di chi occupa una posizione privilegiata

Redazione
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Torino è infiammata dalle proteste a causa dei numerosi casi di molestie denunciati da studentesse di diverse facoltà. Negli ultimi giorni, i collettivi di Torino hanno organizzato numerose manifestazioni per denunciare il problema: previsto per oggi un corteo nella sede di Palazzo Nuovo. Le proteste scaturiscono da due casi specifici che hanno coinvolto l’ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale Giancarlo Di Vella e Federico Vercellone, professore del dipartimento di filosofia.

Molestie nelle università, i collettivi: “Protestiamo contro un sistema marcio”

Per oggi è prevista una manifestazione a Palazzo Nuovo, sede del dipartimento di filosofia. “Rifiutiamo la retorica della ‘mela marcia’, perché è lo stesso modello universitario a essere marcio“, hanno scritto i collettivi riferendosi ai casi emersi e alle decine di segnalazioni che sono arrivate. Questa mattina, i giovani del collettivo Cambiare Rotta hanno sfilato in corteo tra i corridoi della sede di Palazzo Nuovo interrompendo le lezioni.

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Oggi siamo qua per attuare uno sciopero studentesco contro le molestie che ci sono state in università e che esistono da tantissimo tempo, ma che sappiamo essere il frutto di un modello universitario marcio“, ha spiegato una portavoce del collettivo. L’intento è quello di evidenziare la necessità di un cambiamento nel sistema, perché non si tratta di una caso isolato ma di una struttura che permette ai professori di poter sfruttare una posizione privilegiata per attuare ricatti e molestie.

Sulla questione si è espresso anche il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, che riconosce il problema: “La violenza sulle donne è una piaga di eccezionale gravità e dobbiamo continuare a combattere con fermezza e senza alcun cedimento su tutti i fronti“.

Molestie, i procedimenti contro i professori

A meno di due giorni dall’inizio dello sciopero arriva la notizia degli arresti domiciliari per l’ex direttore della scuola di Medicina Legale, Giancarlo Di Vella accusato, tra le altre cose, di violenza sessuale, minacce e stalking.

L’indagine che lo aveva coinvolto era iniziata due anni fa ed era partita da un’accusa di falso ideologico perché il professore aveva certificato di aver svolto attività formative -mai fatte dalla scuola- per fare accreditare la sua scuola a livello universitario. Ma c’è dell’altro: da qui infatti la questione si è diramata su più fronti tra cui quello delle violenze sessuali. Infatti, diverse specializzande hanno dichiarato ai magistrati di aver subito molestie, tra cui palpeggiamenti e battute.

Anche il professore di estetica, Federico Vercellone, è accusato di molestie ed è stato sospeso dall’insegnamento per un mese perché avrebbe tenuto un comportamento poco opportuno nei confronti di alcune dottorande. Vercellone si è poi difeso dalle accuse di fronte a La Stampa, sostenendo che i procedimenti verso di lui fossero ingiustificati: “Sono frutto di pura e assoluta fantasia le ipotesi che io abbia inviato foto a una studentessa, è ridicolo anche solo pensarlo“. 

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