A Torino è stato scongiurato l’ennesimo femminicidio grazie all’intervento di una ragazzina di 13 anni che è stata ascoltata dall’insegnante. La professoressa si è accorta che c’era qualcosa che non andava poiché la studentessa a scuola dormiva spesso e così l’ha portata da uno psicologo e la giovane si è aperta, raccontando ciò che stava vivendo.
Lo specialista e l’insegnante hanno collaborato per aiutare la mamma della 13enne che è riuscita ad uscire da quell’incubo in tempo, scampando ad una tragedia. Il padre della ragazza, un uomo di 53 anni, ora è stato arrestato.
La vicenda accaduta a Torino: ricostruzione dei fatti
Un’insegnante ha notato a Torino che la studentessa di 13 anni troppe volte si addormentava sul banco. Fin quando un giorno ha fatto fatica a svegliarsi ed è stata portata al pronto soccorso. I medici l’hanno visitata ma hanno spiegato che aveva solamente troppo sonno arretrato. La 13enne ha confessato che c’erano dei problemi a casa e per questo rimaneva tutta la notte sveglia.
“Sento i rumori dei passi pesanti di mio padre, le lame, le urla di papà, ho paura che possa ammazzare mia madre una notte di queste e così cerco di rimanere sveglia per aiutarla”, è stata questa la confessione che poi la giovane ha fatto allo psicologo, dov’è stata mandata dall’insegnante.
La denuncia della donna a Torino
Così l’insegnante e lo psicologo hanno segnalato il caso alle autorità competenti e la donna ha poi trovato il coraggio di denunciare il marito che è stato allontanato e messo in arresto. La 13enne e sua sorella sono state affidate solamente alla mamma ed ora stanno vivendo un periodo di rinascita e ricostruzione.
L’intervento dell’insegnante è stato fondamentale perché ha permesso di denunciare per tempo, evitando la tragedia, proprio come sospettava la 13enne che ogni notte viveva un inferno.
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