Terrorismo, sgominato gruppo neonazista: “Parlavano di attentato al premier”

Sono 25 gli indagati con l'accusa di Associazione con finalità di terrorismo, accusati di far parte di una divisione suprematista e accelerazionista che utilizzava Telegram per diffondere le proprie idee

Redazione
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Associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Sono questi i capi di accusa rivolti nei confronti dei 25 indagati dell’Operazione della Polizia di Stato incentrata su un gruppo suprematista e neonazista prima chiamato “Werewolf Division” e poi denominato “Divisione Nuova Alba“.

Secondo quanto dichiarato dalle autorità, gli agenti starebbero eseguendo 12 misure cautelari in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica, e 13 perquisizione domiciliari, sotto coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Tra le contestazioni alla cellula neonazista vi sarebbe la “preparazione di gravi attentati” anche nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum. Da quanto si apprende, gli indagati ne avrebbero parlato nel corso di alcune conversazioni riportate negli atti.

Gli interventi sarebbero in atto su tutto il territorio nazionale, in particolare a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza. Secondo le indagini delle autorità, il gruppo avrebbe utilizzato l’App Telegram, per diffondere contenuti accelerazionisti e suprematisti.

Terrorismo, le indagini sulla divisione “Werewolf

I 25 indagati hanno un’età compresa tra i 79 e i 19 anni e avrebbero, secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, promosso, organizzato e preso parte all’associazione “Werewolf Division” seguendo “ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo e basandosi sulla negazione e sull’apologia della Shoah“. Secondo le indagini, dunque, il gruppo avrebbe puntato al “sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’istaurazione di uno Stato etico e autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle Istituzioni“.

Gli inquirenti, in una nota, avrebbero dichiarato che l’associazione fosse già in una fase operativa e quindi in grado di realizzare attentati, presumibilmente anche con tecniche utilizzare dai lupi solitari sia suprematisti che jihadisti.

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