Taranto, nuova aggressione in ospedale: tre infermiere prese a calci e pugni da un paziente

L'uomo, ricoverato nel reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale Moscati di Taranto, era in stato di alterazione psicofisica. Le tre sono state salvate dall'intervento di una dottoressa che è riuscita a sedare il paziente e quindi a riportare la situazione sotto controllo

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La scia di violenze nei confronti dei dipendenti del settore sanitario italiano sembra non riuscire a fermarsi. Una nuova aggressione si è verificata all’interno dell’ospedale Moscati di Taranto, dove ad avere la peggio sono state tre infermiere in turno, aggredite brutalmente da un paziente. Al momento non sono chiari i motivi che avrebbero convinto l’uomo ad usare la violenza, ma sembrerebbe che quest’ultimo si trovasse in uno stato di alterazione psicofisica.

Ricoverato nel reparto di otorinolaringoiatria, il paziente avrebbe perso le staffe e si sarebbe scagliato contro le tre infermiere, colpendole con calci e pugni. Una delle tre sarebbe riuscita a sfuggire alla violenza dell’uomo e ad avvertire immediatamente una dottoressa in turno nel reparto, che quindi ha proceduto a sedarlo e a riportare la situazione sotto controllo.

Le tre vittime, tutte colpite dall’uomo, hanno deciso di continuare a lavorare e portare a termine il loro turno, per poi recarsi al punto di primo intervento dello stesso ospedale per farsi medicare e avviare la procedura per infortunio sul lavoro. Per ora sembra che nessuna delle tre protagoniste della tragedia abbia sporto denuncia contro il paziente, nonostante la prognosi di tre giorni ricevuta.

Non solo Taranto, i dati inquietanti delle aggressioni nel 2024

Il 2025 sembra aver seguito la scia del suo predecessore, riportando la violenza contro i dipendenti del settore medico al centro del dibattito italiano. L’anno scorso le aggressioni negli ospedali sono state 18mila e sono aumentate del 33% rispetto al 2023, come riportato dall’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), che ogni anno raccoglie testimonianze e dati sulla sanità.

Si parla, quindi, di una escalation preoccupante che mette ovviamente in pericolo ogni lavoratore che svolge il proprio turno all’interno di un ospedale. “Siamo passati da giorni in cui i medici venivano definiti eroi a quelli in cui veniamo considerati nemici. Si è persa l’umanità“, ha spiegato il dottor Piero Pavone, pediatra del Policlinico di Catania, aggredito all’esterno della struttura ospedaliera in cui lavora. Secondo il medico, uno dei problemi maggiori che riguarda take questione è quello della mancanza di punizioni adeguate per chi compie questi reati.

Se passa il messaggio che comunque a chi fa cose simili non succede nulla, questa scia di violenza non finirà mai“, ha spiegato il professionista, augurandosi che nel 2025 i dati sulle aggressioni ai dipendenti del settore diminuiscano invece di aumentare, così da tornare in una soglia più bassa rispetto ai dati riguardanti le restanti Nazioni europee.

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